di Serena Murri
Dopo la protesta degli agricoltori in strada con i trattori per manifestare contro le politiche agricole nazionali ed europee, il bilancio della protesta sembra essere positivo. Gli organizzatori del Cra (Comitato agricoltori riuniti) sono soddisfatti: «Volevamo una protesta organizzata e pacifica». Così è stato, difatti l’iniziativa è stata tenuta sotto controllo, anche grazie alla collaborazione e alla presenza delle Forze dell’ordine che chiudevano il corteo, oltre al personale della polizia locale presente in prossimità degli incroci più critici.
Altri presidi si svolgeranno oggi a Jesi e giovedì 8 febbraio a Castel di Lama. Rimarrà ancora per qualche giorno il presidio di trattori nel campo di Marina Palmense, per mantenere un faro ancora acceso su una protesta che a quanto pare non è finita qui ma sta tentando di chiedere ascolto sui tavoli che contano, forte della portata europea scatenata dalle tematiche toccate. Troppi dunque i paletti posti dall’Europa, Pac inadeguata per gli agricoltori che hanno anche perso i sussidi e che soprattutto si sono detti contrari a quel 4% di terreni incolti che ora si ritroverebbero a dover rispettare su quelli che sono i loro terreni agricoli, terreni in balìa della crisi climatica e di costi di produzione sempre più alti.
Manifestazione riuscita. Uno degli organizzatori, Luigino Vitali si è detto soddisfatto: «La manifestazione è stata un successo. Volevamo arrivare alle persone ma in maniera pacifica. Non ci aspettavamo una così ampia partecipazione al corteo, non solo da parte degli agricoltori con i loro mezzi. Siamo rimasti colpiti anche dal fatto che fossero presenti tante persone che la pensano come noi e riconoscono le nostre motivazioni». L’obiettivo, era quello di far sentire la propria voce sulle tematiche che affliggono il settore dell’agricoltura e di sensibilizzare l’opinione pubblica ma senza creare problemi per la sicurezza.
«L’iniziativa di lunedì ha avuto successo – ha spiegato Luigino Vitali, organizzatore della manifestazione – anche se sappiamo che ci sono persone che ci criticano. Alcuni vorrebbero che manifestazioni come quelle che stanno avvenendo in Francia ma la nostra non è la rivoluzione francese. Vogliamo che la nostra sia una protesta seria che abbiamo scelto di fare in maniera civica e pacifica. Tanti ci criticano dicendo che così non cambierà niente ma il nostro pensiero è quello di informare i cittadini sull’alimentazione. Da qui a 10 anni, cambierà tutto con l’introduzione dei cibi sintetici. La Francia ha un’altra idea di protesta e inoltre ha alle spalle i sindacati che sostengono gli agricoltori, a differenza nostra. Infatti, nella manifestazione di lunedì, i sindacati non erano coinvolti. La nostra è una linea pacifica e civile».
Quando un settore viene messo continuamente alla prova, è normale che la gente sia arrabbiata. «Non la pensano tutti come noi, – ha ammesso Vitali – c’è sempre quel 10 o 20% che la pensa in maniera diversa, come chi lunedì ha tentato di invadere la A 14 cosa che gli è stata impedita dalle Forze dell’ordine e che non era prevista dal nostro corteo. Mentre noi, siamo tutti d’accordo sulle manifestazioni pacifiche. Spesso la gente non si rende conto che bisogna sollevare le questioni ma bisogna anche rispettare la legge». Per ora, nessuna reazione o nessun contatto con la politica «ma siamo in contatto con i gruppi nazionali che stanno entrando a Roma. – ha aggiunto Vitali – Stiamo a vedere che cosa succede».
In conclusione, Vitali ha tenuto a fare chiarezza in merito a un video che sta girando in rete, riguardante però un episodio privato di un agricoltore (in provincia di Fermo), non riconducibile alla manifestazione di ieri «Quel video non c’entra niente con la nostra manifestazione». Il video, non sarebbe riconducibile in nessun modo alla manifestazione tenutasi lunedì e che forse – sul web – è stato erroneamente attribuito all’iniziativa degli agricoltori.
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