di Matteo Malaspina
Il ruolo della scuola è quello di aiutare i giovani, di prepararli ad affrontare le sfide della vita e di guidarli nelle scelte professionali. E in un mondo che va verso un uso sempre maggiore di tecnologia, l’importanza delle materie Stem è sempre più centrale rappresentando il futuro delle nuove generazioni. Se ne sta accorgendo anche la politica che da quest’anno ha indetto la settimana nazionale delle materie, appunto, tecniche, scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, iniziata il 4 febbraio e che proseguirà fino all’11.
Proprio in occasione della Settimana Stem, la Provincia di Fermo è voluta scendere il campo per promuovere, attraverso gli istituti fermani, queste discipline e lo ha fatto con un’iniziativa questa mattina nella sala consiliare dove i protagonisti assoluti sono stati gli studenti di sei scuole: l’Itet Carducci-Galilei, il Liceo Annibal Caro, l’Iti Montani, lo Scientifico Onesti, lo Scientifico Medi e l’istituto superiore omnicomprensivo di Amandola.
I ragazzi, accompagnanti dagli insegnanti, hanno presentato alle istituzioni alcuni progetti da loro redatti, realizzati nelle materie Stem, dando vita a un momento di confronto con il ”mondo degli adulti”.
«La nostra è una provincia in fermento e che dà fiducia ai giovani. La riprova è che voi, ragazzi, siete le prime persone della generazione Z che si siedono in questi posti» ha detto Pisana Liberati, consigliera provinciale delegata all’Istruzione. A moderare l’incontro gli studenti Maria Silenzi del liceo A. Caro e Andrea Tomassini del liceo scientifico di Montegiorgio (Iiss Carlo Urbani), già presentatori radiofonici su Radio FM1 di un programma che dà spazio ai giovani, Level Up.
E in un contesto in cui «solo il 24,5% degli italiani ha studiato materie Stem e le aziende faticano a trovare giovani, con il 44% delle imprese italiane che dichiarano di non riuscire a trovare professionisti in ambito tecnico e scientifico – ha spiegato il consigliere regionale Andrea Putzu – questa iniziativa può dare i suoi frutti perché la scuola è un mezzo per formare e creare un futuro e la Provincia si dimostra attenta ai temi dell’istruzione».
Intervenuta in videoconferenza l’onorevole Marta Schifone, prima firmataria della legge 187/2023 che istituisce la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche che ha parlato di gap da colmare, sia in termini di numeri che in termini di gender. «Abbiamo deciso di rilanciare sui territori questa nostra iniziativa perché ritengo che gli enti locali siano gli anelli più importanti della catena. Quando parliamo di materie tecnico-scientifiche non parliamo solo di fisica, chimica e matematica ma di materie integrate e applicate al futuro – ha detto la Schifone -. Sono materie che pongono le basi per le professioni del futuro e ci accompagneranno nel salto tecnologico che stiamo già vivendo. Non è stato raccontato abbastanza, fino ad ora, in merito a quante opportunità queste discipline hanno nel mercato del lavoro. Visto che la politica è chiamata a decidere ma anche a lanciare messaggi, va detto che queste sono le materie meno scelte dai nostri giovani e c’è da fronteggiare un gender gap importante dato da una falsa convinzione che siano materie prettamente maschili. Tutti insieme dobbiamo lavorare per orientare i ragazzi in queste carriere e queste nuove professioni».
Un concetto, quello del divario uomo/donna, che è stato ripreso anche dalla rappresentante della segreteria del Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione Paola Frassinetti, Franca Romagnoli, che ha parlato di come il Pnrr dà la possibilità di reperire importanti fondi ma che ha anche rappresentato, al contempo, il fatto che l’Italia debba colmare diversi gap sulle materie Stem. Uno su tutti è quello, appunto, di genere che va superato perché «le donne devono recuperare le posizioni rispetto agli uomini nel raggiungimento di ruoli apicali» ha spiegato la responsabile dell’Usr Marche, Rita Forlini. Appello a cui hanno fatto eco anche la presidente della commissione per le pari opportunità regionale, Maria Lina Vitturini, e Maria Grazia D’Angelo: «Le ragazze sono più preparate degli uomini ma dobbiamo dare loro l’opportunità di mettersi in gioco. Dobbiamo cambiare la mentalità e queste potete farlo solo voi, ragazze».
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