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L’Italia replica il podio al Mondiale indoor, c’è il bronzo nella categoria 640 kg

TIRO ALLA FUNE  - Dopo l’argento conquistato nei 680 kg maschili arriva un altro grande successo dalle competizioni in corso di svolgimento in Svezia, trionfo griffato Cobra Fermo e Bellatores di Monte Urano.  Il presidente nazionale della Figest, Enzo Casadidio: “Siamo entrati nella storia”

SVEZIA – E’ di nuovo podio per l’Italia ai Campionati mondiali di tiro alla fune indoor di Helsingborg.

Nella categoria uomini 640 kg il team Figest, portacolori della Federazione Italiana Giochi è Sport Tradizionali, è salito sul terzo gradino del podio conquistando il bronzo davanti a Irlanda e Paesi Bassi. A far brillare il team: Stefano Cintio, Cristiano Ferrara, Stefano Marcaccio e Andrea Mignani dell’Asd Cobra di Fermo, Rossano Biondi, Andrea Pasquini, Devis Pennesi, Alex Petrini e Alessandro Quinzi della Polisportiva Bellatores di Monte Urano, sempre all’interno della nostra provincia.

Un successo che arriva dopo l’argento nella categoria senior maschile 680 kg (vedi l’articolo sotto correlato) e il quarto posto nella classifica finale della categoria 580 mix. Grande soddisfazione da parte del presidente nazionale Figest, Enzo Casadidio, che ha subito ricevuto i complimenti dal presidente del Coni, Giovanni Malago’, e dai vertici di Sport e Salute.

“I grandi sacrifici e il lavoro di squadra hanno funzionato e finalmente il team Figest è entrato nella storia del tiro alla fine”, è stato il commento di Casadidio. Grande il lavoro dei tecnici Marco Gallucci e Giacomo Frattalocchi, insieme al responsabile nazionale Alfredo Dalle Luche. La delegazione nella prima fase di preparazione al Mondiale ha trovato il supporto tecnico in Guido Bellinazzi e nell’organizzazione il contributo di Nicola Cappelletto, delegato Figest per la Twif, la tug of War International Federation.

Il tiro alla fine trae le sue remote origini da cerimonie rituali, documentate in Asia, Oceania e America. Connesso alla simbologia delle «forze contrastanti», era praticato in occasione di cerimonie propiziatrici di buon tempo e di abbondante raccolto, e di cerimonie funebri. La documentazione del tiro alla fune come sport risale invece ad un’iscrizione egiziana del 2.500 A.C. Oggi viene praticato su prato (outdoor) e in palestra (indoor) con compagini suddivise in 8 o 6 unità a seconda del peso complessivo della squadra.

 

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