di Matteo Malaspina
Una targa in ricordo di Giuseppe Lenoci, a due anni dalla tragica scomparsa del ragazzo avvenuta durante uno stage di alternanza scuola–lavoro, è stata scoperta questa mattina a Monte Urano in via Ungheria 6, di fronte al campo di calcio dove Giuseppe era solito organizzare partite con i suoi amici. Giuseppe aveva 16 anni quando il 14 febbraio 2022 è morto in un incidente stradale, proprio il giorno di San Valentino, «la giornata dell’amore perché lui era l’amore fatto in persona» ricorda la zia Angela con un velo di commozione.
Presenti, oltre ai genitori e alla famiglia del ragazzo, anche gli amici e le istituzioni, in questa che è stata rinominata come una giornata all’insegna del ricordo e della riflessione collettiva che culminerà questa sera alle 18.30 con la messa in suffragio presso la chiesa di San Michele Arcangelo a Monte Urano.
«Un ragazzo che preparava il futuro, morto prematuramente» ha detto il viceprefetto di Fermo Giovanni Todini, a cui è seguito l’intervento del consigliere regionale Jessica Marcozzi la quale si è augurata di non voler più commemorare altri giovani morti e di lavorare sulla prevenzione per evitare tragedie del genere. In rappresentanza del Comune monturanese c’era l’assessore Brasili: «Un luogo, questo, dove Giuseppe era solito giocare con gli amici. La memoria deve servire per costruire il futuro».
Dopo la benedizione del parroco don Luigi Mancini è intervenuta la zia Angela Lenoci, leggendo una lettera del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, arrivata ieri alla famiglia. «Ieri ho scritto al ministro e la sua risposta è arrivata puntuale e mi ha commosso. Perché ha parlato come padre, non come rappresentante di Governo, dicendo cose concrete e facendo intravedere un’apertura da parte dell’esecutivo che chiedevamo da sempre». L’apertura di cui la zia parla è un passaggio della lettera dove Valditara dice che i Pcto e la sicurezza devono andare di pari passo, attivando a breve un tavolo tecnico dove metteranno a punto il lavoro che il Governo ha intrapreso su questo fronte.
Allo scoprimento della targa ha partecipato il presidente Anmil Marche e Fermo, Marcello Luciani, da sempre vicino alla famiglia del giovane nella loro battaglia e il responsabile fermano dell’Inail Claudio Esposito. Il ricordo di Giuseppe è passato anche dai racconti degli amici che lo hanno descritto come una «persona fantastica» e da quello del suo presidente Lorenzo Moretti della squadra in cui giocava, il Monturano Campiglione: «È come se avessi perso un figlio. Un ragazzo umile e gentile che quando c’era un rigore lo faceva tirare ai compagni, a dimostrazione della sua bontà».
La famiglia, al termine della cerimonia, ha voluto fare dono all’amministrazione comunale, all’Anmil e alla società sportiva Monturano Campiglione di una targa. «Mio nipote era uno studente ma è morto da lavoratore, non dimentichiamolo» è l’ultima frase, dal significato molto forte, detta dalla zia.
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