Fotovoltaico, Cesetti e Casini (Pd): «Colmare i vuoti della legislazione e tutelare il territorio dalle speculazioni»
VIA LIBERA della Commissione regionale alla proposta di legge. I due consiglieri dem: «E' una giornata importante a due anni dalla presentazione della nostra proposta di legge. Il testo unificato sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio e la Regione è nelle condizioni di esercitare le prerogative sancite dalla Costituzione per l'individuazione dei siti idonei e non idonei per gli impianti fotovoltaici»
«Dopo un lunga gestazione, il testo della proposta di legge riguardante le “Norme transitorie in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici in attuazione del terzo comma dell’articolo 117 della Costituzione” è stato licenziato questa mattina dalla III Commissione per essere inviato al Cal e al Crel, e all’esito iscritto all’ordine del giorno del consiglio regionale».
Ad annunciarlo sono i consiglieri regionali del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, primo firmatario di una proposta di legge per disciplinare la realizzazione degli impianti fotovoltaici e la valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici e rurali, nonché relatore per la minoranza nominato dalla stessa Commissione, e la vice capogruppo Anna Casini.
«E’ una giornata importante – affermano i due esponenti dem – perché a circa un anno dalla presentazione della nostra proposta di legge, l’odierno voto con cui la III Commissione ha deciso di licenziare un testo unificato che sarà ora sottoposto all’approvazione del consiglio regionale, le Marche hanno l’occasione di dotarsi di uno strumento capace di colmare i vuoti della legislazione nazionale e tutelare il territorio dalla speculazioni. Ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare e lo faremo presentando degli emendamenti in aula. Ma siamo particolarmente soddisfatti non solo perché la nostra proposta di legge è stata fondamentale per accelerare l’iter della discussione, ma anche perché il testo finale ha recepito la gran parte dei suoi contenuti. Pensiamo soprattutto ai vincoli che andranno a incidere sulla ubicazione dei nuovi impianti fotovoltaici per salvaguardare i beni ambientali, paesaggistici e rurali e gli ecosistemi agro-alimentari da quelle speculazioni che potrebbe danneggiare irrimediabilmente i nostri territori.
In attesa di un intervento definitivo del Governo e del Parlamento sulla legislazione nazionale – spiegano Cesetti e Casini – la proposta di legge che andremo ad approvare mette la Regione Marche nelle condizioni di esercitare le prerogative sancite dalla Costituzione per l’individuazione dei siti idonei e non idonei per gli impianti fotovoltaici. Il testo, infatti, circoscrive la loro realizzazione alle aree a destinazione industriale e artigianale, incluse quelle dismesse, i terreni agricoli abbandonati o incolti che non siano stati destinati a uso produttivo da almeno dieci annate agrarie, le superfici di tutte le strutture edificate, compresi capannoni industriali e parcheggi secondo soluzioni progettuali volte ad assicurarne la funzionalità, le discariche o lotti di discarica chiusi e ripristinati, le miniere, le cave o lotti di cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento, nonché i siti dove sono già installati impianti della stessa tipologia e in cui vengono realizzati interventi di modifica che non aumentano l’area perimetrale dell’impianto».