«Siamo ormai al paradosso. In qualsiasi regione d’Italia, dopo il caos scoppiato all’aeroporto Sanzio, il presidente avrebbe dato l’input per l’immediata soppressione di un’agenzia come Atim. Nelle Marche, invece, è proprio l’Atim a dettare la linea politica a presidente e assessori. Lo dimostra chiaramente la risposta letta dall’assessore Brandoni, ma evidentemente scritta da qualche funzionario dell’agenzia, alla mia interrogazione che chiedeva di fare chiarezza sulle ultime esternazioni pubbliche dell’amministratore delegato di Aeroitalia Intrieri, da cui si evince che senza l’accordo con Atim sul contratto di sponsorizzazione che avrebbe portato nelle casse della compagnia aerea 750 mila euro, il bando Enac per i voli di continuità sarebbe andato verosimilmente deserto. L’ho già detto e lo ripeto: né Intrieri, né Bruschini, ma neppure Acquaroli e Brandoni, sembrano rendersi conto che se quanto dichiarato da Intrieri corrispondesse al vero, potremmo essere di fronte non solo a una gravissima violazione dei più elementari principi di legalità, trasparenza ed economicità da parte di Atim, ma anche a un intervento perturbatore volto a influenzare e alterare il risultato del bando pubblico». A dirlo è il consigliere regionale del Partito Demcoratico Fabrizio Cesetti.
«Con la mia interrogazione – aggiunge il consigliere dem – la giunta regionale aveva l’occasione di spazzare via il clima che avvolge questo caso. Invece, ancora una volta, la giunta regionale, abdicando alle proprie funzioni di controllo e indirizzo politico, ha voluto nascondere la testa sotto terra e lasciar parlare Atim. Un atteggiamento che dice molto di più, in effetti, di tante parole».
«Ora – conclude Cesetti – provvederò insieme al gruppo assembleare del Pd a trasformare immediatamente l’interrogazione in mozione, perché il presidente Acquaroli e tutto il centrodestra marchigiano, non possono pensare di cavarsela con le poche righe lette da Brandoni. Siccome questa vicenda rischia di ledere definitivamente la reputazione e l’immagine dell’Aeroporto delle Marche, pregiudicando purtroppo non solo il suo rilancio, ma forse addirittura la sua funzionalità, chiederemo a tutti consiglieri regionali di esprimersi nel merito. Se del caso, chiederemo che si faccia definitivamente chiarezza per accertare eventuali gravi violazioni di legge e le conseguenti responsabilità attraverso una apposita commissione d’inchiesta».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati