di Matteo Malaspina
«I numeri a volte ci spaventano, sembrano difficili da comprendere. Eppure sono ovunque». Una considerazione che riassume tutto, quella del presidente facente funzioni dell’Istat, Francesco Maria Chelli, a margine dell’evento organizzato dall’Istituto ”Da Vinci-Ungaretti” nel corso del quale il professore ha spiegato come i dati e la statistica siano strumenti con cui ognuno di noi ha a che fare nella quotidianità.
«Per andare a scuola e programmare la sveglia, voi non fate un calcolo tra l’orario di entrata in classe e il tempo impiegato per prepararvi e percorrere il tragitto per arrivare? – dice Chelli, originario di Porto San Giorgio e residente a Fermo, rivolgendosi ai ragazzi delle classi 1°B e 1°G -. In realtà, noi usiamo sempre la matematica, il ragionamento che ne deriva, i calcoli, e sicuramente non ce ne rendiamo conto. La matematica è più vicina a noi di quanto pensiamo, ed è importantissima. Rappresenta una ”cassetta degli attrezzi” che ci dà gli strumenti per affrontare la nostra giornata in maniera organizzata, più corretta. Ci aiuta anche a sviluppare delle competenze trasversali, come la capacità di comunicare e di discutere, di argomentare in modo logico, di comprendere i punti di vista degli altri. Tutto questo è importate per essere cittadini attivi e consapevoli».
L’incontro nasce dall’intuizione della docente di storia e geografia Sara Sbattella: «Abbiamo deciso di affrontare l’argomento della statistica e della geografia economica, e abbiamo chiesto al presidente di affrontare un’intervista. Abbiamo preparato un questionario per poter approfondire l’argomento che spesso a scuola non è trattato. Siamo contenti, come Istituto, e ho trovato piacevole la risposta degli alunni che hanno desiderato molto questo incontro».
I ragazzi hanno indagato sulla vita privata e professionale del presidente che si è prestato, con grande simpatia e disponibilità, a rispondere a tutte le curiosità degli studenti, dal suo percorso di studi dove ha scoperto che «la statistica e l’economia erano materie importanti e soprattutto utili per comprendere il mondo in cui vivevo», fino alla chiamata alla guida dell’Istituto italiano di Statistica «che non ho potuto rifiutare, pur continuando ad insegnare all’Università Politecnica, perché mi piace trasmettere ai miei studenti quello che io ho imparato».
E sull’importanza di questa giornata di confronto con gli alunni della scuola media, dice: «Un appuntamento importante nell’ambito dell’attività del nostro Istituto perché è una giornata in cui posso incontrare degli adolescenti che rappresentano uno dei nostri stakeholder più importanti nella diffusione della cultura statistica. C’è tutta una letteratura sulla comprensione della statistica che indica come questa platea di giovani sia privilegiata per cominciare a diffondere quelli che sono i concetti fondamentali di questa materia. E questo perché è importante che nella vita di ciascuno di noi sia possibile ragionare e prendere decisioni con la statistica. Questa consapevolezza, se si assume da bambini, sarà uno strumento utile per la vita di ogni giorno. Per me è importante avvicinare i ragazzi perché è da loro che bisogna cominciare».
Al termine, anche un quadro sulla situazione italiana, dai dati negativi della natalità e della povertà, fino al positivo trend dell’allungamento e del miglioramento della vita. «Mi raccomando, l’istruzione rappresenta un antidoto contro la povertà. Studiare vi permetterà di ambire a posizioni di lavoro migliori e a fronteggiare anche un altro tipo di povertà che è quella educativa, che ha importanti ripercussioni sulla nostra società – dice, in conclusione, il professore ai ragazzi -. La scuola è un luogo privilegiato. In passato non tutti avevano la possibilità di studiare, oggi è un vostro diritto».
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