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Captazione idrica sul Tenna, Treggiari: «Oltre la barricata il fronte compatto delle istituzioni, la nostra battaglia finisce qui»

AMANDOLA - L'ex sindaco: «Per mesi abbiamo messo in atto, in appoggio alla Fipsas ed altre associazioni ambientaliste, ogni azione lecita possibile: assemblee popolari, a Servigliano e a Montegiorgio, incontri con Regione Marche e Comuni, confronto diretto in sede con l’Ato 5 e con la stessa Ciip, comunicati stampa a iosa ed interventi quotidiani sui social al fine di sensibilizzare la popolazione. Niente da fare. Oltre la barricata, abbiamo trovato un fronte compatto da parte delle istituzioni- Regione, Provincia e Comuni multipartisan- determinate a portare a casa il risultato»

Il fiume Tenna

«Sul prelievo sul Fiume Tenna, argomento tornato oggi alla ribalta, la nostra battaglia finisce qua. La Ciip ne esce vincitrice e darà inizio ai lavori già nei primi giorni del mese di marzo». A parlare è l’ex sindaco di Amandola, Riccardo Treggiari dopo la notizia data da Cronache Fermane sull’imminente inizio lavori per il progetto di captazione idrica sul fiume Tenna.

«Per mesi abbiamo messo in atto, in appoggio alla Fipsas ed altre associazioni ambientaliste, ogni azione lecita possibile: assemblee popolari, a Servigliano e a Montegiorgio, incontri con Regione Marche e Comuni, confronto diretto in sede con l’Ato 5 e con la stessa Ciip, comunicati stampa a iosa ed interventi quotidiani sui social al fine di sensibilizzare la popolazione. Niente da fare. Oltre la barricata, abbiamo trovato un fronte compatto da parte delle istituzioni- Regione, Provincia e Comuni multipartisan- determinate a portare a casa il risultato. Quel risultato che, in sintesi, significa poter prelevare 200 litri al secondo, fino ad un massimo annuo di 3 milioni di metri cubi di acqua – due volte il contenuto del Lago di San Ruffino- per dirottare il prezioso liquido dalla valle del Tenna alle…docce della riviera picena. Il tutto per una cifra pari a circa 20 milioni di euro che potevano essere utilizzati in miglior modo, vedi la sistemazione delle condotte della rete dell’acquedotto che, fisiologicamente, perde oltre il 30% del fluido trasportato con incidente ambientale che si andrà a procurare all’habitat della vallata ed alle attività agricole. La Ciip fa sapere che l’acqua verrà prelevata solamente in caso di estrema necessità. Il problema nasce però dal fatto che la loro “necessità” coincide temporalmente con i periodi di magra del fiume che, già adesso, denuncia portate molto vicine al minimo deflusso vitale che rappresenta la soglia minima per la sopravvivenza del corso d’acqua. Sarebbe stato sufficiente, in emergenza, prelevare un piccolo surplus dall’invaso di Gerosa che possiede la giusta inerzia per ammortizzare, senza danni, gli stessi prelievi».

Riccardo Treggiari

«Che cosa succederà a lavori ultimati? Noi crediamo che, al di là delle pelose rassicurazioni, la Ciip farà funzionare l’impianto a pieno regime, e non potrebbe essere altrimenti a fronte di un investimento di quella portata. Agricoltori, produttori di energia elettrica, cittadini più in generale che vivono il fiume, quindi indirettamente tutta la popolazione della vallata, soffriranno gli effetti negativi del prelievo sin da subito».

Captazione idrica sul Tenna, scattato il countdown per l’apertura dei cantieri


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