«Oggi il Parlamento ha deciso, con tutte le forze politiche in accordo: i sindaci delle città sopra i quindicimila abitanti non potranno fare il terzo mandato». A dare la notizia, ora dunque ufficiale, è il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro che, però, nel commentare la decisione del Parlamento non si risparmia una punta di sarcasmo.
«Perché questa decisione? Per evitare centri di potere. Ovvio che i parlamentari, che non hanno alcun potere – scrive il primo cittadino del capoluogo della nostra provincia – non hanno limiti nel loro mandato. Sindaci eletti dai cittadini, parlamentari per due terzi solo nominati dai partiti. Qualcuno festeggerà però una notiziola per attenuare balli e canti la do: sarò prorogato fino a metà 2026 causa slittamento Covid (Fermo, da calendario amministrativo, sarebbe tornata alle urne il prossimo anno, ndr). Seconda notiziola cercherò, dopo quella data, di continuare ad impegnarmi per la mia terra, anche dopo perché anche se non sembra non sono così anzianotto». E, per concludere un simpatico «firmato Caligola».
Non è dato sapere se Calcinaro faccia ironicamente riferimento all’imperatore romano, con un richiamo estetico, per i calzari militari che indossava da fanciullo e da cui deriva il suo nome (da escludere) o per gli sfarzi che introdusse nella sua corte (anche questo improbabile) o, infine, per l’aver preteso onori quasi divini nel suo governo assoluto, insomma un imperatore a dir poco eccentrico e al quale era permesso tutto. E questo aspetto, sempre restando nell’alveo dell’autoironia ma che, invece, i suoi oppositori hanno a più riprese stigmatizzato (quelli di Calcinaro, ovviamente. Anche perché quelli di Caligola avevano ben pochi margini di libertà di espressione), ci potrebbe anche stare. Sorvoliamo poi sulla fine riservata all’imperatore in questione. Certo, tra tanti “Cesari”, scegliere proprio Caligola…
g.f.
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