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Dagli appalti ai finanziamenti illeciti, condanne per oltre 2,3 milioni: il bilancio della Corte dei Conti

ANCONA - L'inaugurazione dell'anno giudiziario si è tenuto nella mattinata alla Loggia dei Mercanti. Ecco i reati contestati nel 2023 per responsabilità amministrativa erariale. Il presidente Valter Camillo Del Rosario: «Nonostante i conflitti in Russia e Medio Oriente il tessuto economico-sociale marchigiano ha reagito positivamente»

Un momento dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti

Al centro, il presidente della sezione giurisdizionale Valter Camillo Del Rosario

di Alberto Bignami (Foto di: Giusy Marinelli)

Le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina e le ulteriori e gravi problematiche derivanti dalla guerra scoppiata in Medio Oriente. E’ partito da qui il presidente della sezione giurisdizionale Valter Camillo Del Rosario nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti per le Marche, tenutasi nella mattinata di ieri alla Loggia dei Mercanti di Ancona.

Un preambolo servito per parlare di quei fattori che «hanno contribuito ad acuire una situazione d’insicurezza e di precarietà a livello internazionale. Tutto ciò – ha detto Del Rosario – ha comportato ripercussioni negative sulla situazione economica e finanziaria dello Stato, degli Enti pubblici e dell’intera collettività sociale. Sono ben noti, infatti, gli effetti in termini di rapido aumento dell’inflazione, che sono derivati, soprattutto nei primi mesi dell’anno 2023, dall’enorme incremento delle spese per l’approvvigionamento delle fonti di energia, e la conseguente necessità di destinare cospicue risorse finanziarie pubbliche per limitarne le conseguenze deleterie per i cittadini e le imprese. A ciò – ha ricordato – si sono aggiunti gli effetti dei progressivi incrementi dei tassi d’interesse, da parte della Bce, che hanno reso meno agevoli gli investimenti degli operatori economici. In tale contesto, risulta, tuttavia, che sia le istituzioni sia il complessivo tessuto economico-sociale marchigiano hanno reagito in maniera positiva, proseguendo in un percorso finalizzato a recuperare, sia pure con le difficoltà dovute all’elevato livello d’inflazione ed al correlativo incremento dei tassi d’interesse, le posizioni acquisite anteriormente al lungo periodo della pandemia».

Circa l’attività, la Corte dei Conti per le Marche, nel corso del 2023, «ha esaminato varie tipologie di illeciti erariali, alcuni caratterizzati dal conseguimento di personale profitto e, quindi, aventi natura dolosa. Altri, invece, connotati da gravi forme di negligenza, imprudenza o imperizia nell’espletamento delle funzioni istituzionali».

Nello specifico, la Corte dei Conti delle Marche ha inflitto condanne per responsabilità amministrativa erariale per un importo complessivo di 2.351.788 euro.
Sono state 122 le sentenze pronunciate di cui 24 in materia di responsabilità; 47 in giudizi di conto e 51 per giudizi di resa di conto. La durata media dei giudizi in materia amministrativo contabile è nel 58% dei casi tra i sei mesi e un anno, per il 38% entro i 6 mesi e per il 4% dei casi oltre un anno. Per quanto riguarda la procura contabile, sono stati inviati 42 atti di citazione in altrettanti giudizi a carico di 120 persone per un danno erariale di 11.480.621 euro che ha visto, come soggetti maggiormente danneggiati: Comuni (18 giudizi), lo Stato – Gse spa (11), Enti del servizio sanitario (6), Unione Europea – Agea Agenzia per le erogazioni in agricoltura (6), Regione e Province (1) mentre, sempre nel 2023, sono stati recuperati 635.509 euro relativi a somme dovute all’Erario.

Il procuratore regionale Alessandra Pomponio

Inevitabile ribadire come per il personale magistratuale, «appare necessaria la copertura integrale dell’organico della Sezione che dovrebbe essere costituito dal presidente più tre consiglieri o referendari, (mentre attualmente consta del presidente, di due consiglieri e di un referendario in assegnazione aggiuntiva) – ha sottolineato Del Rosario – con l’assegnazione di un’ulteriore unità a tempo pieno, e ciò al fine di consentire una migliore distribuzione del cospicuo e complesso lavoro».

Relativamente ai giudizi di responsabilità amministrativa, le fattispecie più rilevanti hanno riguardato: «Espletamento, da parte di pubblici dipendenti, di attività o incarichi esterni non previamente autorizzati; omessa riscossione coattiva di tributi locali, a causa di maturata decadenza; responsabilità di società concessionaria della riscossione e di suoi amministratori per i mancati riversamenti di tributi dovuti a vari Comuni; danni derivati da illegittimi appalti di forniture di servizi, con lesione delle regole sulla concorrenza; illecito utilizzo di finanziamenti pubblici previsti, durante il periodo di emergenza pandemica da Covid 19, per assicurare liquidità agli esercenti attività economiche in difficoltà; danni da condotte corruttive tenute da un dirigente dell’Agenzia delle Entrate, in sede di conciliazione di controversie tributarie e mediante accessi abusivi al sistema informatico dell’Anagrafe Tributaria; condizioni per l’esercizio dell’azione di responsabilità per danno all’immagine della Pa; danno all’immagine della Pa conseguente ad episodi di peculato; frodi finalizzate ad ottenere indebiti contributi pubblici per l’ammodernamento di strutture agricole; danni erariali indiretti, derivati, ai sensi della “Legge Pinto”, da eccessiva durata di procedure fallimentari; mancati controlli sulla validità di polizza fideiussoria, prestata da ditta appaltatrice a garanzia della somma richiesta a titolo di anticipazione».

Il procuratore regionale Alessandra Pomponio, nell’intervento successivo, ha riferito come «Nel corso del 2023 sono state intraprese svariate iniziative volte alla creazione di sinergie utili per il migliore svolgimento dei propri compiti di tutela dell’Erario. Al riguardo – ha ricordato – si segnala primariamente, oltre a un costante e proficuo raccordo investigativo con i procuratori europei delegati competenti per le Marche, la stesura di un rinnovato Protocollo di intesa con la procura generale della Corte di Appello di Ancona e con le procure della Repubblica marchigiane, con il quale viene a implementarsi la già intensa collaborazione istituzionale della procura marchigiana con gli altri Uffici requirenti penali per consentire, attraverso un costante e reciproco flusso informativo e una migliore cooperazione in fase investigativa, una più rapida, efficace ed effettiva risposta alle condotte illecite produttive di danno erariale».


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