Carabinieri e sicurezza, Cesetti incalza: «Se Saltamartini non vuole occuparsene, lasci la questione ad Acquaroli»
IL CONSIGLIERE Pd: «L’impegno del presidente Acquaroli diventa decisivo, vista anche l'inefficace posizione palesata ieri in consiglio comunale dal sindaco di Montegiorgio, nonché presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi, il quale, dopo aver subìto passivamente nell’ambito del Comitato provinciale per la sicurezza la proposta di spostamento del Comando dei Carabinieri da Montegiorgio a Porto Sant’Elpidio e la soppressione della Stazione di Santa Vittoria in Matenano, ora sembra accontentarsi del mantenimento della tenenza»
«Se Saltamartini non intende occuparsi della sicurezza dei fermani, si faccia da parte. Anzi, sia il presidente Acquaroli a prendere in mano la questione». Come annunciato in aula, questa mattina il consigliere dem ha depositato la mozione per chiedere al presidente della giunta regionale di garantire il mantenimento del Comando della Compagnia dei Carabinieri a Montegiorgio e della Stazione dei Carabinieri a Santa Vittoria in Matenano.
«Se Saltamartini ha scelto di arrendersi oppure ha deciso che non vale la pena spendere il suo tempo per dare risposte ai cittadini della provincia di Fermo sul delicato tema della sicurezza, è meglio che si faccia subito da parte e lasci ad altri il compito di occuparsi del caso riguardante la riorganizzazione dell’assetto dei Carabinieri nel nostro territorio fermano. Anzi – incalza il consigliere dem – la questione venga immediatamente presa in mano dal presidente Acquaroli, perché se è vero che le decisioni in merito alla dislocazione territoriale delle forze dell’ordine spetta allo Stato, non esiste che la Regione, la quale ha tra le sue competenze anche quella di collaborare alla sicurezza pubblica, non si attivi per evitare che le aree interne del Fermano perdano il Comando della Compagnia Carabinieri a Montegiorgio e la Stazione dei Carabinieri a Santa Vittoria in Matenano. Peccato che Saltamartini abbia assunto questo atteggiamento rispetto a un problema molto sentito dalle nostre comunità, e soprattutto in netta contraddizione rispetto al suo agire degli ultimi mesi, grazie al quale erano state approvate all’unanimità importanti mozioni presentate da me e dal gruppo assembleare del Partito Democratico per potenziare gli organici e rendere più capillare la presenza delle forze dell’ordine nel Fermano. Se il consiglio regionale ha avuto la competenza per impegnare la giunta a intervenire nei confronti del Governo per l’istituzione di un presidio fisso di polizia a Lido Tre Archi, con il parere favorevole di Saltamartini, di sicuro ce l’ha anche per chiedere un analogo impegno a favore del mantenimento del Comando della Compagnia Carabinieri a Montegiorgio e della Stazione di Santa Vittoria in Matenano. I fermani non possono restare alla mercé dei cambiamenti d’umore dell’assessore alle Politiche per la sicurezza».
«A questo punto – spiega Cesetti – l’impegno del presidente Acquaroli diventa decisivo, vista anche l’inefficace posizione palesata ieri in consiglio comunale dal sindaco di Montegiorgio, nonché presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi, il quale, dopo aver subìto passivamente nell’ambito del Comitato provinciale per la sicurezza la proposta di spostamento del Comando dei Carabinieri da Montegiorgio a Porto Sant’Elpidio e la soppressione della Stazione di Santa Vittoria in Matenano, ora sembra accontentarsi del mantenimento della tenenza. Se Acquaroli intende capire che la sacrosanta necessità di garantire la sicurezza della costa non può avvenire a discapito delle interne, ma chiedendo al governo nazionale un sensibile incremento delle unità delle forze dell’ordine in servizio nel nostro territorio, potrà contare sulla piena e leale collaborazione dell’opposizione. Altrimenti, come ho già detto, mi vedrò costretto ad affrontare il caso direttamente con il ministro Piantedosi. Ma Acquaroli sappia che, in tal caso, né io né la comunità fermana, gli faremo sconti di fronte alle inevitabili conseguenze che colpiranno quei territori lasciati in balia della criminalità».