di Andrea Ferretti
Colpo di scena alla Quintana di Foligno dopo che il Tar ha respinto il ricorso del cavaliere Luca Innocenzi contro il Daspo di un anno che gli era stato affibbiato in seguito alla rissa, alla quale aveva partecipato, avvenuta la sera delle prove ufficiali della “Giostra delle Sfida” di giugno sulla tribuna del Campo dei Giochi della città umbra.
Tiene dunque ancora banco il furibondo parapiglia (un setto nasale rotto, persone al Pronto Soccorso, ecc.) in cui venne coinvolto il cavaliere di Foligno che a fine 2024 compirà 42 anni, plurivincitore della Quintana di Foligno, recordman della Quintana di Ascoli con 16 successi e di numerose altre Giostre cavalleresche che si svolgono in Italia, premiato anche come “miglior cavaliere d’Italia” per cinque anni di fila.
Il Daspo di un anno venne sospeso in seguito al ricorso che il legale di Innocenzi presentò al Tar dell’Umbria per quel provvedimento che vietava al suo assistito anche solo di avvicinarsi al Campo dei Giochi della sua città. Tradotto: niente prove e niente Giostre per dodici mesi.
Innocenzi in realtà nel 2023 non ha partecipato alle due Quintane di Foligno per il suo Rione Cassero. La prima edizione di giugno la saltò per una sua decisione che prese subito dopo i fatti di pochi giorni prima. Poi obbligato forfait anche per la “Giostra della Rivincita” di settembre”.
Daspo che ovviamente non gli ha impedito di partecipare a Giostre in altre località, tra cui Ascoli dove si impose nella Quintana di luglio.
Il “caso Innocenzi” investì anche la Federazione italiana sport equestri (Fise) che prima lo sospese e dopo pochissimi giorni tornò sulla decisione. Se così non fosse stato, Innocenzi avrebbe avuto il veto anche per le altre Giostre che si svolgono su tutto il territorio nazionale. A prescindere da Fise e Tar, il reato di cui deve rispondere davanti al Tribunale di Spoleto è comunque di “rissa aggravata”. Ma questo è un altro “percorso”, che va per la sua strada.
Dopo la relazione del Commissariato di Polizia di Foligno (decisive furono i video che sul web diventarono virali nel giro di pochi minuti), il provvedimento di Daspo nei suoi confronti venne adottato dal questore di Perugia. Poi il ricorso al Tae e quindi la sospensione che implicava, come è stato, un pronunciamento dello stesso Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria. E’ quello che, a distanza di circa otto mesi, è arrivato proprio in queste ore.
Innocenzi e il suo avvocato ora stanno valutando se ricorrere al successivo grado di giudizio, quello definitivo: il ricorso al Consiglio di Stato. Che potrebbe sospendere di nuovo il Daspo per poi pronunciarsi, ma con tempi sicuramente molto più dilatati.
Sta di fatto che se Innocenzi e il suo legale non dovessero decidere percorrere questa strada, al momento il cavaliere è fuori dalle Quintane di Foligno 2024. Con tutti i problemi ai quali il Rione Cassero andrebbe incontro.
Nella sentenza del Tar si legge,. tra l’altro, che Luca Innocenzi “… pur mosso da comprensibili finalità di tutela della salute dei propri familiari, ha tenuto comportamenti che hanno superato la soglia di quanto necessario ai fini di difesa, ponendo in essere atti di violenza non giustificati da una analoga aggressione… l’essersi munito di un cavalletto per macchine fotografiche, non è atto proporzionato rispetto alle ostilità già in essere, dato che gli altri corrissanti si stavano spintonando a mani nude”.
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