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Imprenditoria femminile marchigiana: prevalgono impresa individuale e settore dei servizi

LA SINTESI degli ultimi dati con il report e il commento di Federica Capriotti, presidente del comitato per l'Imprenditoria femminile della Camera di Commercio delle Marche

Federica Capriotti con il presidente di Camera Marche Gino Sabatini

Le Marche si confermano regione  con una quota di imprese guidate da donne maggiore rispetto al sistema Paese, pur nel calo in parte dovuto a cancellazioni di ufficio. Prevalgono la forma dell’impresa individuale e il settore dei servizi. Se questo non è un Paese per giovani, almeno a livello imprenditoriale, nelle imprese a titolarità femminile si registra in media una maggiore presenza di over 35.
Federica Capriotti, presidente del comitato Imprenditoria femminile di Camera Marche: «E’ evidente che esiste un ritardo culturale del nostro Paese rispetto ai ruoli di genere, le quote rosa, i differenziali tra i salari e credo che la situazione attuale esiga correttivi di tipo politico, economico, sociali e di welfare. Ma visto che sono un’imprenditrice e sono abituata a essere ottimista e fiduciosa, credo che su queste tematiche la strada verso un futuro migliore è stata tracciata dai Governi europei.

Il tasso di femminilizzazione dell’imprenditoria marchigiana (23,2%) rimane più alto rispetto a quello della media Italia

Sono 35.480 le imprese femminili registrate delle Marche al termine del 2023, circa 1.200 in meno a distanza di dodici mesi dalla precedente rilevazione di fine anno, ridimensionamento in linea con quello della demografia d’impresa nel suo complesso e che nelle Marche risente anche del lavoro delle cancellazioni d’ufficio che nell’anno hanno riguardato le imprese femminili della regione

Tasso di femminilizzazione: relativamente più elevato nelle province di Macerata (8.330 imprese femminili; 24,2% la loro incidenza sulle imprese totali della provincia), e Fermo (4.583; 23,9%), mentre nelle province di Ancona e Ascoli Piceno esso si conferma allineato alla media regionale. Si mantiene, infine, meno marcata la diffusione delle imprese femminili nella provincia Pesaro-Urbino (8.089; 21,8%), che rimane più vicina al valore medio dell’Emilia Romagna piuttosto che a quello delle Marche.

L’imprenditoria femminile marchigiana si esprime in larghissima misura attraverso l’esercizio di attività imprenditoriale nella forma dell’impresa individuale.

Nelle Marche le imprese a titolarità femminile si concentrano soprattutto  nelle altre attività di servizi, con 4.058 imprese registrate  e un tasso di femminilizzazione pari a 57,5% (cui , seguito dal settore numericamente piccolo della sanità e assistenza sociale, nel quale la presenza femminile è di 390 unità per un’incidenza sul totale di settore del 39,6%, quindi dall’istruzione, con 218 imprese femminili e un tasso di femminilizzazione del 31,9%.

In un contesto marchigiano che appare poco favorevole all’imprenditoria giovanile l’imprenditoria femminile fa rilevare una quota maggiore di imprese giovanili al suo interno, è ciò vale tanto per le Marche (8,7%) quanto per l’Italia (10,6%).

 

IMPRENDITORIA FEMMINILE MARCHE 2023


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