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Donne protagoniste nel lavoro e nel soccorso: «Sensibilità ed empatia i nostri punti di forza»

FERMO - Dal soccorso alpino a quello sanitario fino all'emergenza sisma e alla Polizia locale, donne in prima linea per salvare vite e prestare aiuto nelle situazioni critiche

Cinque donne attive nel lavoro e in particolare nella gestione delle emergenze, questo pomeriggio a Radio FM 1, per parlare di condizione femminile nella giornata internazionale che celebra proprio le donne. Sono intervenute in trasmissione Maria Lina Vitturini, presidente della Commissione regionale pari opportunità, Noemi Bernabei, operatrice del Corpo nazionale soccorso alpino, Emanuela Callarà, coordinatrice dipartimento emergenza dell’Ast Fermo, Barbara Callarà, portavoce del gruppo di lavoro S.I.S.Ma. e Chiara Parlatoni della Polizia locale di Fermo.

«Ci conosciamo e siamo abituate a collaborare di frequente, soprattutto in situazioni di emergenza – ha esordito Emanuela Callarà – Si tende spesso a pensare che le donne siano più fragili e non reggano sotto stress, un tabù che abbiamo ampiamente sfatato negli ultimi anni, lavorando in contesti di grande criticità, penso all’emergenza terremoto o a quella Covid».

«Noi siamo chiamate a intervenire in emergenza – ribadisce Barbara Callarà –  forse quello che ci differenzia dagli uomini è una diversa sensibilità nell’approccio. Durante il sisma del 2016, ricordo che ci chiamarono ad intervenire per mettere in salvo un anziano che si trovava in un’abitazione a rischio crollo, ma non voleva lasciare la sua casa. Mi sono seduta, abbiamo parlato a lungo. Non dico che un uomo non ne sarebbe stato capace, ma credo che in certi contesti il modo di relazionarsi di una donna possa essere più efficace. L’invito che rivolgo a tutt, in questa giornata, è a non sottovalutarsi, possiamo essere più forti delle difficoltà».

Noemi Bernabei del soccorso alpino è abituata ad intervenire «in ambienti impervi e difficili, sicuramente è un ambiente con una componente prevalentemente maschile, ma non ci sono discriminazioni nel nostro settore, anche perché la collaborazione e la fiducia reciproca sono fondamentali per operare in ambiente alpino».

Anche Chiara Parlatoni della polizia locale di Fermo lavora «in un ambiente prevalentemente maschile, ma non ho mai subito discriminazioni con i colleghi. Può capitare invece, in certi contesti, di avere a che fare con soggetti, specie in casi problematici, che si mostrano poco rispettosi. Credo che per le donne sia stata decisiva la legge 380/99 che ci ha dato la possibilità di partecipare come volontarie nelle forze armate. Quello è stato un punto di svolta».

La presidente della Cpo Marche Maria Lina Vitturini vede una situazione in miglioramento. «Le donne hanno ottenuto importanti conquiste, anche se il gender gap esiste ancora. Nel settore pubblico si è ormai raggiunta la parità, nel privato c’è ancora da lavorare. La mentalità, però, sta cambiando. E’ più raro ascoltare quelle battutine e imbattersi in comportamenti irrispettosi che in passato erano ordinari».


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