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L’Approdo tra i “Luoghi del Contemporaneo” del ministero della Cultura

«L’importante riconoscimento di livello nazionale, che vede risonanza concreta nell’inserimento de L’Approdo all’interno del sito ministeriale dedicato, è il frutto - spiegano proprio da L'Approdo - del lavoro e della professionalità che da anni conducono il progetto. Un percorso iniziato nel pieno della pandemia, grazie alla collaborazione con il Marina di Porto San Giorgio, che ha creduto e sostenuto da subito il progetto, riqualificando l’edificio e sostenendo ogni anno la progettualità che si sussegue al suo interno»

L’Approdo è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura tra i “Luoghi del Contemporaneo”, un progetto promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea per la mappatura e promozione della rete dei luoghi d’arte contemporanea in Italia.

«L’importante riconoscimento di livello nazionale, che vede risonanza concreta nell’inserimento de L’Approdo all’interno del sito ministeriale dedicato, è il frutto – spiegano proprio da L’Approdo – del lavoro e della professionalità che da anni conducono il progetto. Un percorso iniziato nel pieno della pandemia, grazie alla collaborazione con il Marina di Porto San Giorgio, che ha creduto e sostenuto da subito il progetto, riqualificando l’edificio e sostenendo ogni anno la progettualità che si sussegue al suo interno. Già da diversi anni insieme al Marina di Porto San Giorgio ci stiamo adoperando per rivitalizzare un luogo storicamente e socialmente importante per la cittadina, che per troppo tempo è rimasto nell’ombra. Attraverso una programmazione che propone, oltre alle residenze d’artista, anche concerti e presentazioni di libri. L’obiettivo è quello di coinvolgere la comunità cittadina attraverso laboratori e attività completamente gratuite».

L’APPRODO

«Il sogno dei marinai sangiorgesi – ricordano da L’Approdo – è sempre stato quello di avere un punto di approdo. Per questo, nei primi anni ’30 nasce il progetto di un porto fatto a forma di àncora. Circa vent’anni dopo, tra gli anni ’50 e ’60, di questo porto fu realizzata solo una parte, ovvero un lungo pontile perpendicolare alla costa, che si protendeva in mare per diverse decine di metri. Il pontile risultava però solo parzialmente funzionale, perché nei giorni di mare mosso i pescatori non riuscivano a sbarcare il pesce. Da qui la necessità di avere un porto vero e proprio che soddisfacesse appieno le loro esigenze. Questa piccola casetta che reca la scritta ‘L’Approdo’ si trovava circa dieci metri a nord della radice del vecchio pontile ed era utilizzata in un primo momento come rimessa per i pescatori e successivamente come punto vendita per le cozze che crescevano sui pilastri del pontile. La casetta dell’Approdo è l’unica struttura sopravvissuta alla demolizione del pontile avvenuta nei primi anni ’80 in occasione della costruzione, dell’attuale porto turistico e peschereccio, dando così ai pescatori il rifugio che per anni era stato loro promesso».

 

STUDIO D’ARTISTA/SPAZIO ESPOSITIVO

L’architettura, ora ristrutturata, ospita un artista in residenza, che lo utilizza come proprio studio per un periodo di tempo che va dalle due alle quattro settimane. Successivamente, le opere pensate e prodotte per questo spazio vengono allestite al suo interno e sono visibili a chiunque passi davanti all’Approdo. Gli artisti, individuati tra i giovani emergenti italiani, sono invitati a fare una ricerca sul patrimonio immateriale legato alla civiltà marinara, di pescatori e viaggiatori, di cui questi luoghi sono impregnati, per scoprire un territorio curioso e ricco di storia. Da luogo vissuto della cultura marinara a luogo in cui questa si trasforma in narrazione per non perderne le tracce, dialogando con il presente.


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