servizio di Simone Corazza
Ulteriore sopralluogo, questa mattina, per l’assessore regionale Francesco Baldelli nel nuovo ospedale di Campiglione di Fermo. U’occasione per toccare con mano l’andamento dei lavori e per incontrare i taccuini con i quali tirare le somme sugli investimenti per la sanità e per le infrastrutture. Con lui, nell’area del cantiere, la ditta che sta effettuando i lavori, e il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro.
«Abbiamo investito circa un miliardo di euro per dare alle Marche delle strutture strategiche fondamentali. Tutte le nuove infrastrutture – rimarca l’assessore regionale – saranno dotate di isolamento alla base in maniera tale che anche in occasione di eventuali eventi calamitosi (debiti scongiuri autorizzati, ndr), le strutture siano antisismiche e possano continuare a lavorare. Abbiamo approvato il nuovo prezziario della Regione Marche per quest’anno. E, tra i primi in Italia, abbiamo inserito un capitolo ad hoc proprio per l’edilizia sanitaria ed ospedaliera perché è diventata parte importante dell’economia legata agli investimenti infrastrutturali della regione. Con quest’edilizia stiamo sostenendo il pil delle Marche oltre che l’ammodernamento dei nostri ospedali». Se i lavori di costruzione del nuovo ospedale sono sotto gli occhi di tutti, e sembrano viaggiare spediti, ci si interroga sui contenuti. Insomma la struttura avrà le tecnologie e gli elettromedicali che merita un ospedale all’avanguardia, come più volte ribadito dall’amministrazione regionale? «Non è un problema dotare questa struttura di tecnologie perché le fasi del cantiere così come delle dotazioni strumentali erano studiati dagli enti che se ne interessano».
E sul fronte della carenza di personale, un fenomeno diffuso su scala nazionale, Baldelli rimarca come «Acquaroli e Saltamartini stiano lavorando molto sulle politiche del personale. Mancano medici di base e ospedalieri perché la programmazione sulle borse di specializzazione e formazione in passato non è stata fatta. Non aver programmato, oggi ci ha mandato in sofferenza ma mentre costruiamo i contenitori pensiamo anche ai contenuti altrimenti rischieremmo di avere servizi da poter erogare ma, dall’altra, di non aver strumenti per poterli fornire ai cittadini. E quando avremo, come in questo caso, i contenitori, vogliamo avere anche i contenuti. Stiamo cercando di recuperare il gap ma ci vuole tempo poiché la formazione richiede tempo». Tutti allineati sulle tempistiche: in un anno l’ospedale sarà completato. «Devono» scherza l’assessore rivolgendosi alla ditta che, però, conferma il countdown.
«Qui troviamo un ambiente immersivo e innovativo. Bello pensare che si troverà a Fermo. Punto sui lavori? Ormai ci siamo. C’era chi diceva che sarebbe stata un’incompiuta. Io dico che invece a volte – le dichiarazioni del sindaco Paolo Calcinaro – bisogna credere nelle istituzioni, seppur nel faticoso e burocratico lavoro del pubblico». Per il primo cittadino il sopralluogo è stato anche occasione per fare il punto sulle infrastrutture viarie e di adduzione al nuovo ospedale: «Avremo altri 10 milioni per l’allargamento della Lungotenna che con il precedente finanziamento arrivava fino a 2,5 chilometri a valle della rotatoria che si sta accennando sul ponte San Giacomo. Si completerà e si farà un raccordo con la bretella che collegherà col ponte previsto sul casello di Porto Sant’Elpidio. Una rivoluzione copernicana a servizio dell’ospedale ma anche una nuova porta per la città di Fermo e per la Valtenna. Stanno procedendo i lavori per la rotatoria sulla Mezzina con innesto per Torre San Patrizio e l’allargamento per la Accorta sempre per Torre San Patrizio. La rotatoria di San Tommaso è già percorribile ma aspettiamo di ultimare i lavori prima di inaugurarla». «Una sinergia tra costa ed entroterra che passa dalla viabilità per sbloccare l’economia locale» la chiosa di Baldelli.
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