Protesta dei trattori, Antonini: «Rabbia condivisibile. Stiamo studiando misure a favore dell’agricoltura»

di Alessandro Luzi

Dopo il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini, ha incontrato gli agricoltori. Sabato, infatti, la protesta dei trattori aveva ‘fissato le tende’ all’esterno del Fermo Forum, quartier generale della 32esima edizione di Tipicità. Come riportato da Cronache Fermane, Acquaroli aveva raggiunto il presidio per dialogare con alcuni componenti del Comitato Fermano Agricoltori. Poco dopo, una volta terminati gli impegni istituzionali, sono stati raggiunti anche da Antonini. «E’ stato un momento molto interessante e costruttivo» ha affermato l’assessore a seguito della conferenza stampa di presentazione di ‘Enoturismo Marche: dalla vigna alla tavola’, appuntamento di lunedì all’interno di Tipicità Festival. «Condivido molte delle posizioni espresse dagli agricoltori, in particolare alcune critiche alla Pac 2023-27. E’ vero che dobbiamo indirizzarci verso una sostenibilità ambientale ma tutte le transizioni hanno dei costi e l’Europa non capisce che questi non possono ricadere sulle spalle dell’agricoltura. Se non vengono introdotte delle misure di accompagnamento, la transizione diventa insostenibile. Giustamente gli agricoltori sono arrabbiati. Sabato ho dato loro il mio indirizzo email e il numero di telefono. Ho trovato delle persone preparate con proposte serie e concrete. Il loro pragmatismo è fondamentale per far fronte alle criticità del settore».

Oltre a tirare per la giacchetta l’Ue, il movimento dei trattori chiede anche un intervento della politica regionale. Dopo oltre un mese di proteste, presìdi e cortei, il Comitato Fermano è riuscito a dialogare con i vertici di Palazzo Raffaello. Sul tavolo hanno presentato delle proposte concrete come: burocrazia più snella, bandi per finanziamenti più chiari, più contributi per il carburante e una adeguata regolamentazione per il controllo della selvaggina. A questo si aggiungono altre richieste di competenza dell’Europa.

Per quanto riguarda la sfera regionale, Antonini ha spiegato che sono in fase di studio delle misure per aiutare la filiera agricola locale. «Al momento stiamo valutando di aumentare i contributi destinati al carburante – ha precisato l’assessore -. Inoltre, tanti agricoltori lamentano che i terreni vengono rovinati dalla fauna selvatica, allora dobbiamo garantire un risarcimento di tutti i danni. Queste procedure passano per l’Atc (Ambiti territoriali per la caccia). Oppure possiamo pensare di favorire la filiera della carne del cinghiale in modo da incentivare la caccia. Ciò potrebbe diventare un’opportunità in quanto si creerebbe un brand della carne di cinghiale sul modello della Toscana». Poi c’è il nodo burocrazia, forse il più ostico e difficile da sciogliere perché «effettivamente la Regione ha tanti bandi pesanti per la messa a disposizione delle risorse, quindi è difficile accedere ai finanziamenti – ha sottolineato Antonini -. Vogliamo semplificarli ma è un’operazione complessa per via dei paletti posti dall’Ue». In conclusione l’assessore ha parlato anche di mancanza di liquidità delle aziende agricole: «Per la prima volta come Regione abbiamo previsto 10 milioni di euro destinati alle imprese per incentivare l’accesso al credito».

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