di Pierpaolo Pierleoni
Invoca una visione d’insieme tra i sindaci marchigiani per fare sistema e far crescere tutta la regione. Ai microfoni di Zoom, il programma di approfondimento di Cronache Fermane su Radio Fm1, ieri sera alle 19 è intervenuto il presidente di Anci Marche (che è anche sindaco di Ascoli Piceno), Marco Fioravanti.
«In Anci Marche porto avanti il lavoro partito con l’allora presidente pro tempore Paolo Calcinaro – esordisce Fioravanti – Mettere insieme tutti i 225 sindaci, da nord a sud e dall’interno alla costa, non è semplice ma necessario. La difesa del campanile di per sé può essere un valore, se messa dentro un sistema integrato. Condividere delle strategie ed avere una visione comune di ciò che vogliamo fare: questo è l’obiettivo. Costruendo dal basso si dà maggior valore a tutti».
Un discorso teorico che Fioravanti vuole mettere a terra sotto l’aspetto pratico. «Come presidente Anci Marche penso ad una pianificazione ad imbuto, cioè mettiamo insieme tutte le visioni, dalle città ai borghi, per trovare un orientamento condiviso. Come si fa? Meno autoreferenzialità, più mediazione e lavoro in rete». Faccio un esempio. Qualche anno fa avevamo la presenza media dei visitatori ad Ascoli e comuni limitrofi era 1,3 giorni. Facendo una strategia condivisa, con Montalto, con San Benedetto, siamo quasi raddoppiati. E’ un progetto win win».
Fioravanti vede tra gli amministratori locali «una voglia condivisa di rivincita, di recuperare il deficit infrastrutturale. Noi non dobbiamo cinesizzare la regione. Il nostro valore è l’autenticità, che però va inserita in un’ottica manageriale dell’offerta turistica. Dobbiamo formare gli operatori, migliorare nelle lingue e nelle infrastrutture digitali. C’è un milione di smartworker che oggi sta decidendo dove vivrà nei prossimi 6 mesi. Possiamo intercettarli se abbiamo capacità di rispondere a quello che chiedono».
Sul tema della ricostruzione post sisma, il presidente nota «una grande accelerazione, va avanti spedita, ma dobbiamo costruire anche un progetto immateriale, servizi ed una prospettiva socioeconomica, altrimenti avremo case e scuole nuove, ma vuote. Bene le azioni nel medio e lungo periodo, ma anche nel breve dobbiamo essere pronti, perchè non recuperiamo domani gli abitanti che perdiamo oggi».
Fioravanti evidenzia «lo scarso peso delle Marche per trent’anni, che ha prodotto il nostro deficit infrastrutturale. Abbiamo contato qualcosa solo ai tempi del viceministro Baldassarri che ha portato investimenti importanti. L’Italia avrebbe bisogno di un grande piano di prevenzione. Con il superbonus sono stati messi a posto 506.000 appartamenti, ma ne abbiamo 498.000 a rischio idrogeologico. Se tutti i soldi stanziati per quel bonus fossero stati spesi per mettere a posto il territorio a rischio, si sarebbe fatto qualcosa di straordinario». Da amministratore locale, lamenta che «troppo spesso i sindaci vengono lasciati col cerino in mano, siamo responsabili pure se un bambino si incastra una mano tra due banchi a scuola. Chi sbaglia deve pagare severamente, ma non si può dare sempre responsabilità nostra».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati