di Antonietta Vitali
«Siamo la vetrina delle Marche nel mondo. L’expo annuale presso il Fermo Forum è il momento di maggiore visibilità, ma dietro c’è un costante lavoro di relazioni e interconnessioni volte a far conoscere la nostra regione nel mondo».
Questa è stata la dichiarazione che più racconta Tipicità, edizione 2024. A fornircela è Angelo Serri, Direttore di Tipicità, il Festival Made in Marche che lunedì 11 marzo ha chiuso i tre giorni dedicati alla 32esima edizione. Siamo andati ad intervistarlo per tracciare un bilancio di questa rassegna 2024.
Chiusi i padiglioni del Fermo Forum con grande successo di pubblico e social, Tipicità e Comune di Fermo tracciano le traiettorie future ed annunciano che nel 2025 Tipicità Festival si svolgerà dall’8 al 10 marzo, giusto il tempo per volare in Giappone dove, dal 13 aprile al 13 ottobre ad Osaka, si terrà l’Expo universale. Proprio nei giorni della manifestazione marchigiana sono state delineate le linee della partecipazione italiana ad Expo 2025 Osaka dall’Ambasciatore Mario Vattani e dall’Assessore marchigiano Andrea Maria Antonini, rispettivamente Commissario Generale per l’Italia e Coordinatore delle regioni italiane.
Intanto, nell’ultima giornata del Festival è stata lanciata ufficialmente, insieme ad Anci Marche, la volata verso l’undicesima edizione del Grand Tour delle Marche che quest’anno si attesterà intorno ai trenta eventi organizzati tra giugno e dicembre in altrettante località della regione.
Come è andata, direttore?
«Molto bene, oltre ogni aspettativa. Pensavamo di trovarci di fronte all’ennesima ondata lunga del post Covid e la relativa paura degli eventi con una larga partecipazione di pubblico. Invece non è stato così, a dircelo sono stati i numeri. Ciò che ha contraddistinto questa edizione è la qualità, a tutti i livelli. I numeri sono importanti e, fortunatamente, sono al di sopra delle aspettative, ma ciò che è stato evidente in questa edizione è l’alto livello generale, riscontrato particolarmente nel notevole pregio degli eventi del palinsesto, nelle proposte degli espositori e nella presenza qualificata di altre comunità italiane ed internazionali».
Molti i visitatori anche di questa trentaduesima edizione. È cambiato il profilo del visitatore medio di Tipicità? Se si, come?
«Il visitatore ha cambiato assolutamente pelle nel corso di tutti questi anni. Oggi è diventato consapevole, un visitatore che si è già preparato a casa su cosa troverà a Tipicità e quindi di cosa vuole fruire, dagli espositori agli eventi».
È un visitatore preparato quindi. Rispecchia secondo lei anche la tipologia di turismo che sceglie come destinazione le Marche?
«Si, assolutamente, il nostro visitatore e il turista che viene a visitare le Marche, sono due figure preparate, hanno già studiato e scelto su internet piuttosto che sui social, cosa vedere, dove mangiare. È un turismo esperienziale quello di oggi, meno vocato ai lunghi soggiorni ma piuttosto a soggiorni intensi, come ad esempio un long week end, alla scoperta del territorio, della sua cultura, della sua enogastronomia. Quello del turismo, lo abbiamo detto e sentito dire più volte e a ragion veduta, è un settore in forte espansione, dal grande potenziale».
Ha definito la nostra regione “una meta esotica fuori porta”. Che intende?
«Si, così mi piace definire la nostra terra perché è così che al momento attuale viene recepita turisticamente. Siamo in grado di fornire un turismo a misura d’uomo, che non ha conosciuto l’impatto delle grandi aziende del turismo e che quindi può ancora offrire tradizione in un territorio che non smette mai di offrire storia, eccellenze, accoglienza».
Tornando a Tipicità, l’edizione 2024 ha visto un calendario di ben 187 eventi. Come si fa a mettere in piedi una macchina di una tale portata?
«Grazie all’aiuto di tutti i nostri partner, dagli chef, alle quattro università marchigiane che collaborano con noi, per continuare con le scuole, gli imprenditori, i giornalisti, i tecnici, tutti gli operatori. Rischio di dimenticare qualcuno ma non è nella mia intenzione che invece è quella di ringraziare assolutamente tutti quanti hanno collaborato a Tipicità 2024»
Trentadue edizioni. Qual è il segreto di tanta longevità?
«Saper stare al passo di un mondo che cambia continuamente, saperne intercettare le tendenze, le nuove necessità, i nuovi scenari».
Incontrando anche il mondo, perché Tipicità, ricordiamolo, porta le Marche in giro per il mondo.
«Si, abbiamo iniziato nel 2016 con Dubai, poi Abu Dhabi nel 2017, nel 2018 Albania e New York, 2019 Quebec, 2022 Tanzania, 2023 Parigi e ora ci aspetta Osaka. Non solo cibo in queste missioni internazionali, che “cadono” sempre nella settimana della cucina italiana nel mondo che si svolge in tutte le sedi delle ambasciate italiane nel mondo, ma anche tutto il resto del comparto imprenditoriale legato ai nostri know how territoriali».
Un grande lavoro che non può, quindi fermarsi, pertanto inutile chiederle se è già in cantiere l’edizione 2025.
«E non solo quella del 2025, direi».
A fare il punto su Tipicità 2024, anche il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. Come è andata?
«Usciamo da questa edizione con la consapevolezza che Tipicità sta cambiando volto. In questi anni abbiamo lavorato intorno ad un Festival in grado di uscire da Fermo, ed anche dalle Marche, per proiettarsi in Italia e nel mondo. Questo approccio ci ha portato a sviluppare relazioni e collaborazioni importanti che oggi riportano sul territorio i risultati, con tante persone che da altre zone vengono qui a trovarci».
Quasi diecimila persone al Fermo Forum, nei tre giorni della manifestazione, tra visitatori, stampa, operatori ed espositori, con ospiti anche da Cina, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Gambia, Germania, Francia, Norvegia, Sud Africa, Ucraina, oltre che da altre dieci regioni italiane.
Sono stati più di centocinquanta gli espositori ed oltre 180 gli eventi proposti in padiglione, con una moltitudine di volti noti ed esperti di fama internazionale impegnati nei vari settori d’interesse dalla manifestazione. Trentasette i partner ufficiali che hanno supportato l’edizione 2024 insieme alla collaborazione di ben quaranta tra associazioni professionali, di categoria ed altri sodalizi.
I numeri dell’edizione 2024 consolidano la soddisfazione del nutrito pool organizzativo, capeggiato dal Comune di Fermo in collaborazione con Regione Marche, Camera di Commercio delle Marche ed Anci Marche, insieme all’Unione Montana Catria e Nerone ed ai Comuni di Ascoli Piceno, Porto Recanati, Porto San Giorgio, Sant’Elpidio a Mare e Senigallia. Fondamentale l’apporto delle tre Università di Camerino, Macerata e della Politecnica delle Marche di Ancona, insieme al partner progettuale Banco Marchigiano. Ben due i Ministeri che hanno patrocinato questa edizione, quello del Turismo e quello dell’Agricoltura, insieme al Commissariato per la Ricostruzione Sisma 2016 ed al Consiglio Regionale delle Marche, quest’ultimo per la mostra dedicata agli artisti contemporanei della regione.
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