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Ponte sull’Ete, Loira: «Mi sono battuto per una svolta sulle mobilità, non c’è più spazio per l’indifferenza»

PORTO SAN GIORGIO - L'ex primo cittadino, a meno di 24 ore dall'inaugurazione della nuova infrastruttura: «Ho sempre pensato che non ci potesse essere altro futuro per il lungomare se non quello diversamente caratterizzato, largamente frequentato e animato dalla gente che passeggia, che vai in bicicletta: grandi, piccoli, giovani, anziani, sportivi, persone con disabilità. Per questo mi sono battuto cercando di fare il possibile, dove era possibile, con gli strumenti e tutte le risorse a disposizione (fondi comunali ed europei), sfidando anche l'impopolarità perché quando si cambia si rischia di pagare»

Nicola Loira

«Quello di domani sarà un giorno molto importante, la “strada” è stata tracciata, non ci sarà più spazio per indifferenza, tentennamenti, insensibilità verso forme di mobilità diverse, sostenibili». E’ il monito dell’ex sindaco di Porto San Giorgio, oggi consigliere di opposizione, Nicola Loira, a poco più di 24 ore dal taglio del nastro del nuovo ponte ciclopedonale sull’Ete (previsto per domani alle 15,30).

«Domani verrà aperto al transito il ponte sulla foce del fiume Ete Vivo e questo avrà un significato straordinario: per la mobilità, il turismo, l’immagine e la storia della città e del territorio. Ho sempre pensato che non ci potesse essere altro futuro per il lungomare se non quello diversamente caratterizzato, largamente frequentato e animato dalla gente che passeggia, che vai in bicicletta: grandi, piccoli, giovani, anziani, sportivi, persone con disabilità. Per questo mi sono battuto cercando di fare il possibile, dove era possibile, con gli strumenti e tutte le risorse a disposizione (fondi comunali ed europei), sfidando anche l’impopolarità perché quando si cambia si rischia di pagare.
Ma chi amministra deve guardare oltre. Oggi quell’oltre prende forma compiutamente con il ponte e con il nuovo lungomare che si sta realizzando seppur con ingiustificabili danni all’ambiente e alla memoria cittadina. Sarà un giorno molto importante, la “strada” è stata tracciata, non ci sarà più spazio per indifferenza, tentennamenti, insensibilità verso forme di mobilità diverse, sostenibili. Sarà la frequentazione del ponte, da e verso Porto San Giorgio, a confortare le scelte fatte, il percorso faticosamente intrapreso. Nella storia di Porto San Giorgio ci sarà un prima e un dopo il 16 marzo 2024».

Il ponte ciclopedonale sull’Ete (foto Cristiano Ninonà)


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