Aggiornato il “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali delle Marche” realizzato dalla Camera di commercio delle Marche in collaborazione con Regione Marche con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti. Lo studio è realizzato nell’ambito del Programma Infrastrutture promosso da Unioncamere attraverso il Fondo di Perequazione 2021-2022 e prosegue il percorso avviato nel 2021 nazionale sui temi infrastrutturali che coinvolge 19 territori regionali.
L’aggiornamento del Libro Bianco evidenzia le priorità urgenti che rispondono ai fabbisogni logistici ed infrastrutturali del sistema imprenditoriale: il potenziamento delle principali vie di comunicazione e la valorizzazione del triangolo logistico di Ancona. Si tratta di priorità fondamentali per migliorare la connettività interna della regione e tra la regione e l’Europa, valorizzando l’opportunità di posizionamento strategico delle Marche nel contesto dei corridoi transeuropei Baltico-Adriatico e Scandinavo-Mediterraneo.
Il Piano Infrastrutture “Marche 2032″ mira a potenziare la piattaforma logistica regionale per sfruttare le rotte commerciali marittime globali e aumentare l’attrattività del sistema industriale locale.
La Camera di Commercio delle Marche, con il supporto di Uniontrasporti e del Politecnico di Milano, ha avviato uno studio, in linea con il suddetto piano, per valutare l’opportunità di creare un nuovo corridoio europeo che faccia leva sulla piattaforma Ancona-Falconara-Jesi e una «maglia» attrezzata ferro-gomma.
Elemento di novità di questa edizione del Libro Bianco sono gli indicatori di performance territoriali (KPI), declinati rispetto alle infrastrutture di trasporto e logistica, a quelle digitali ed energetiche, che misurano il distanziamento di ciascun territorio provinciale rispetto alla media nazionale. L’analisi evidenzia una performance delle Marche nel complesso carente rispetto a tutte le categorie infrastrutturali considerate, da quelle di trasporto e logistica (85,6) a quelle digitali (86,1) ed energetiche (86,6), con un gap importante rispetto alla media nazionale (100).
Fa eccezione la categoria stradale in cui quasi tutte le province si collocano al di sopra (PU, AN) o in linea con la media nazionale (AP, FM, MC).
L’indagine nazionale sui fabbisogni logistici e infrastrutturali del mondo economico, realizzata nel 2023 e che ha coinvolto 444 imprese marchigiane, conferma la scarsa accessibilità aggravata dall’assenza di grandi vie di comunicazione, sia stradali che ferroviarie, di collegamento con il resto della regione e le regioni limitrofe. L’indagine rileva, inoltre, la scarsa propensione delle imprese ad investire nell’innovazione e nella sostenibilità ambientale. Il tessuto produttivo marchigiano, così come quello nazionale, infatti, è costituito prevalentemente da microimprese (oltre il 90%) che faticano a riconoscere i benefici della transizione digitale e ambientale.
L’aggiornamento del Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali delle Marche ha visto l’organizzazione di un momento seminariale cui ha preso parte Pierluigi Coppola, Professore Ordinario del Politecnico di Milano, con una relazione tecnica da titolo “Connettere le Marche ai mercati nazionali e internazionali: opportunità e sfide per la piattaforma logistica delle Marche”; «Lo studio del Politecnico di Milano – ha spiegato il prof. Coppola “analizza i collegamenti della regione Marche con i mercati nazionali ed internazionali, e le opportunità per la piattaforma logistica regionale alla luce degli investimenti infrastrutturali in corso e del quadro programmatorio nazionale ed europeo. Parte da un’analisi dei fabbisogni infrastrutturali per adeguare agli standard EU i collegamenti stradali e ferroviari tra i porti italiani del Tirrenico Centrale (Civitavecchia, Piombino e Livorno) e il porto di Ancona, e valuta i benefici che potrebbero derivarne in termini di decongestionamento delle reti, riduzione dell’impatto ambientale, accessibilità e indotto per il sistema economico regionale. Si tratta di un’opportunità rilevante per il potenziamento della piattaforma logistica Ancona-Falconara- Iesi e per il suo posizionamento nelle catene logistiche nazionali e internazionali, al fine di intercettare i flussi commerciali marittimi nel Mediterraneo e quelli provenienti dai Balcani Occidentali, con l’obiettivo di “creare ricchezza” per il territorio in termini di capacità dell’industria locale (ivi compreso il turismo) di creare valore aggiunto e nuove opportunità di sviluppo».
«Il Libro Bianco rappresenta uno strumento dinamico e in continuo aggiornamento per essere al passo con l’evoluzione del contesto infrastrutturale regionale e nazionale» commenta Antonello Fontanili, Direttore di Uniontrasporti. «Le risorse del Programma Infrastrutture del Fondo di Perequazione permettono di sviluppare analisi e progetti finalizzati a completare il quadro conoscitivo sui fabbisogni del sistema imprenditoriale in tema di infrastrutture e di innovazione per consentire alle imprese di mantenere un livello adeguato di competitività nei mercati nazionali e internazionali. Gli Indicatori di Performance Territoriali (KPI), che non si limitano a misurare la consistenza fisica delle infrastrutture, ma anche la loro capacità di abilitare servizi e opportunità per imprese e cittadini, rivelano le sfide infrastrutturali di questo territorio e l’urgenza di completare le opere urgenti in grado di valorizzare al massimo la posizione strategica della regione. Un plauso alla collaborazione tra la Camera delle Marche e la Regione Marche che ci ha permesso di sviluppare, in questi ultimi due anni, analisi e studi funzionali alle esigenze del mondo economico e utili alla programmazione regionale. Le Marche devono colmare questo gap e affrancarsi da ruolo di regione di transito».
Il Presidente Gino Sabatini sottolinea l’importanza del Libro Bianco quale «strumento di proposta per far giungere agli enti di governo centrali e locali le richieste del sistema produttivo regionale, l’obiettivo del documento è quello di sintetizzare le priorità infrastrutturali indicate dal mondo associativo e imprenditoriale marchigiano su cui occorre intervenire con urgenza per superare la condizione di isolamento in cui verte il sistema territoriale regionale, ulteriormente enfatizzata dal contesto geopolitico attuale. Le dinamiche dei mercati – sia globali che locali – impongono una visione strategica sui principali sistemi infrastrutturali, orientata a sfruttare la vantaggiosa posizione geografica delle Marche, potenziandone la dotazione e l’accessibilità delle infrastrutture, al fine di rendere veloce e funzionale il transito delle merci, delle persone e delle informazioni».
L’Assessore alle Infrastrutture e Viabilità della Regione Marche, Francesco Baldelli nel giorno della pubblicazione dell’aggiornamento dello studio lancia la proposta di un nuovo corridoio transmediterraneo Est-Ovest «La posizione della nostra regione, baricentro macroregionale, facilita il nostro dialogo con scali del bacino Adriatico e del Mediterraneo in genere, mediante il porto di Ancona e tutta la struttura logistica regionale composta anche da aeroporto e interporto. Riteniamo necessario un ulteriore corridoio europeo transmediterraneo, diagonale, che, partendo da Turchia e Grecia arrivi a toccare la penisola iberica e tutti i Paesi dell’Unione Europea del Sud attraversando le Marche e comprendendo Fano Grosseto e Ferrovia Orte Falconara. In questo modo sarà possibile attivare finanziamenti altrimenti non intercettabili; attualmente al Centro Italia va circa solo il17% degli investimenti in infrastrutture, una porzione davvero esigua dovuta al fatto che le Marche non hanno mai giocato davvero il proprio ruolo su questo ambito. La Giunta Acquaroli vuole invece connotare la sua Legislatura, grazie alla collaborazione con la filiera economica e istituzionale, come quella delle Infrastrutture per attivare possibilità di trasporto e sviluppo economico che l’Europa può offrire. Il prossimo contratto di programma con Anas vale 44 miliardi, ci saranno buone soprese».
E all’interno della filiera istituzionale operano in sinergia con Camera Marche SVEM, col Presidente di Andrea Santori che sottolinea la necessità di considerare il sistema logistico e infrastrutturale nella sua interezza; Svem ha nella sua mission quella di avvicinare imprese e territori all’Europa e la partita infrastrutturale è prioritaria in questo.
Il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli , che poche ore prima era con sempre con SVEM in Regione a presentare una importante misura sul credito a sostegno dei proprietari degli edifici dichiarati inagibili a seguito degli eventi sismici 2016/2017, ha posto l’accento sull’azione di riparazione (oltre che di ricostruzione) “ci è stato assegnato infatti anche il compito di provvedere alle attività necessarie a scongiurare il fatto che una volta ricostruite le case rimangano vuote, questo implica mettere a punto collegare strategie con hanno sì un nesso col sisma ma soprattutto l’obbiettivo di mantenere una vascolarizzazione del cratere coerentemente con sforzo che lo Stato sta facendo per assicurarne ripresa ” Fondamentale per questo, ha sottolineato il Commissario, intervenire sulle carenze infrastrutturali digitali e sul collegamento con i territori limitrofi a quello marchigiano.
Immaginando un Libro Bianco di Macro Area.
Intanto Camera e Regione Marche hanno firmato un protocollo d’intesa per la collaborazione a favore dello sviluppo delle infrastrutture materiali e immateriali presenti sul territorio che ha tra gli obbiettivi l’individuazione e il soddisfacimento dei fabbisogni infrastrutturali e logistici degli operatori economici del territorio e la realizzazione di uno studio preliminare sui benefici socioeconomici derivanti da un nuovo corridoio europeo “transmediterraneo”.
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