di Maikol Di Stefano
“Sanità, un diritto per tutti”. Questo il tema del convegno sul mondo ospedaliero andato in scena stamane a Porto Sant’Elpidio ed organizzato dalla Cna di Fermo. Nella cornice del polo culturale, all’interno dell’ex Beniamino Gigli, tanti i volti noti e le personalità presenti all’incontro. Massimiliano Ciarpella sindaco di Porto Sant’Elpidio, Paolo Silenzi presidente della Cna Marche, Giancarlo Sperindio, presidente Cna Pensionati Marche, Luigi Silenzi, presidente Cna Territoriale Pensionati Fermo, Paolo Misericordia, segretario regionale della federazione dei medici di medicina generale, Giorgio Tabarroni sindacato Snami, il direttore generale dell’Ast di Fermo, Roberto Grinta, e Francesco Baldelli assessore regionale all’edilizia ospedaliera. Una mattinata passata a discutere di ospedali e case di comunità a partire dalla stretta correlazione con il ruolo dei medici di famiglia.
«Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno voluto questo momento di approfondimento su un tema così attuale». A rompere il ghiaccio è stato il sindaco della città di Porto Sant’Elpidio, Massimiliano Ciarpella, per poi passare la parola a Paolo Silenzi. «Il ruolo di Cna pensionati va subito sottolineato per il lavoro che fanno, costantemente, con la fascia d’età legata di riferimento. Abbiamo sempre avuto un confronto costante col governo regionale sui temi legati alla sanità. Oggi si discute del ruolo fondamentale che i medici di famiglia dovranno avere negli ospedali e case di comunità».
Snellire la pressione sugli ospedali e sul pronto soccorso, questo uno dei temi centrali trattati nel corso del convegno. «Il problema degli investimenti, che sono sempre meno nella sanità pubblica, riguarda tutta l’Italia. Quello che a noi sta a cuore è l’assistenza domiciliare che aiuterebbe molte famiglie e pensionati a risolvere diversi problemi – spiega Giancarlo Sperindio – Speriamo che dal confronto odierno escano idee concrete».
Ad intervenire è stato poi Luigi Silenzi, presidente Cna Territoriale Pensionati Fermo. «Il cardine centrale della sanità è la prevenzione, dal 1978 si è capito che è importante prevenire piuttosto che curare. Dobbiamo fare una costatazione con grande serenità, questo obiettivo della prevenzione è stato largamente eluso ed anzi è il punto debole del nostro sistema sanitario. Si è investito sugli ospedali, l’unico presidio a cui potersi rivolgere. Siamo diventati “ospedali-centrici” e queste strutture oggi scoppiano. Noi siamo arrivati a confondere l’ospedale con la prevenzione, il problema è sociale, ma anche sanitario. Le famiglie sono sempre meno, facciamo meno figli e quindi il ruolo di ammortizzatore sociale che aveva una volta il nucleo familiare, con l’anziano nelle classiche famiglie di campagna, sta venendo meno. Se noi per un attimo pensiamo a questo cambiamento, questa massa di persone sole e anziane ha più bisogno di ricorrere alla sanità. Se la situazione è questa, ovvero la mancanza di un sistema fuori dall’ospedale che prevenga e curi le persone, pensate a come si è vissuta l’epoca del Covid. Lì l’Italia si è palesata, abbiamo pagato cara la mancanza di prevenzione. Chi non ricorda i camion con le base a Bergamo? Lì abbiamo capito che bisogna investire nella sanità fuori dagli ospedali». Puntuale, sull’argomento, il direttore Grinta: «Sono pienamente convinto che la nuova riforma 2022 sia utile e adatta per questo discorso». In chiusura concreto anche l’intervento dell’assessore Baldelli: «Noi rispetto al pregresso, sul discorso sanità, abbiamo potenziato servizi anche rispetto alla media nazionale riqualificando la sanità della regione Marche».
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