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“Strade dell’Amore”: tre incontri su Fede, Bibbia e omosessualità

FERMO - Il primo incontro, dal titolo “Cosa sta scritto? Come leggi? (Lc 10,26). L'omosessualità nella Bibbia" è fissato per mercoledì 20 marzo, alle ore 21,15

“Strade dell’amore. Fede, Bibbia e omosessualità” è il titolo di una serie di incontri organizzati al Centro pastorale Madre del Terzo Millennio di Fermo dal Centro culturale San Rocco dell’Arcidiocesi di Fermo, dall’Azione Cattolica della parrocchia di Santa Caterina di Fermo in collaborazione con La Tenda di Gionata, (associazione nata su sollecitazione del defunto sacerdote fermano David Esposito).

Tre incontri aperti a tutti che, attraverso il confronto con gli esperti e l’ascolto di alcune testimonianze, vogliono aiutare a riflettere sull’invito ribadito dal Sinodo dei Vescovi, i quali hanno chiesto che nelle comunità cristiane si «riservi una specifica attenzione anche all’accompagnamento delle famiglie in cui vivono persone con tendenza omosessuale» (Relazione finale della XIV Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi del 24 ottobre 2015 “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”).

Il primo incontro, dal titolo “Cosa sta scritto? Come leggi? (Lc 10,26). L’omosessualità nella Bibbia” è fissato per mercoledì 20 marzo, alle ore 21,15; ci si confronterà su quello che la Bibbia dice e non dice su questo tema, in dialogo con don Gianluca Carrega, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e responsabile della pastorale con le persone omosessuali e i loro genitori della diocesi di Torino, dopo aver ascoltato la testimonianza di una madre cristiana che ha avuto una vita familiare segnata pesantemente da una lettura riduttiva della Bibbia.

Il secondo incontro, fissato per venerdì 5 aprile, ore 21,15, affronterà il tema “Sempre nostri figli. La scoperta dell’omosessualità in una famiglia cristiana” per comprendere cosa accade in una famiglia cattolica quando un figlio o una figlia fa coming out con i suoi genitori. Quali dinamiche familiari di stupore, di rottura, di spaesamento, confusione e “lutto” le famiglie attraversano e come la comunità cristiana può accompagnarle in questo cammino. Guiderà l’incontro Alessandra Bialetti, pedagogista sociale e consulente della coppia e della famiglia autrice del libro “L’ospite inatteso. L’omosessualità in famiglia”, dopo aver ascoltato alcune testimonianze di genitori cattolici e dei loro figli Lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans) del gruppo Betania per persone Lgbt cristiane della Parrocchia della B.V. Maria del Monte Carmelo di Montesilvano (PE).

Nel terzo ed ultimo incontro, in programma giovedì 18 aprile, ore 21,15, dal titolo “Dalle frontiere una nuova pastorale. I cammini dei cristiani Lgbt e dei loro genitori nelle nostre comunità cristiane”, si potranno scoprire le esperienze pastorali di accoglienza delle persone Lgbt e dei loro genitori in corso in Italia e su come questo cammino può aiutare la Chiesa cattolica ad essere sempre più capace di accogliere le diverse “periferie esistenziali” che la abitano. Porteranno la loro esperienza padre Pino Piva, gesuita ed esperto di percorsi di accompagnamento pastorale con le persone omosessuali; Gabriele Davalli, direttore Ufficio Diocesano per la Pastorale della famiglia dell’Arcidiocesi di Bologna e delegato per l’accompagnamento pastorale delle persone Lgbt e i loro genitori; Suor Fabrizia Giacobbe, che fa parte del «Coordinamento per la pastorale d’inclusione» delle persone omosessuali e dei loro genitori della pastorale familiare dell’arcidiocesi di Firenze.

«Gli incontri, aperti a tutti – ricordano gli organizzatori – si terranno nel Centro pastorale Madre del Terzo Millennio della Parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria, in via S. Andrea a Fermo e sarà possibile partecipare anche on line collegandosi ai canali Facebook e YouTube del Centro Culturale San Rocco di Fermo. Tre incontri per confrontarsi e conoscere le tante esperienze scaturite dall’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” in cui papa Francesco ha voluto ribadire che «ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto».


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