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“Del silenzio per frammenti” Mostra di Giorgio Cutini nella casa-museo Osvaldo Licini

MONTE VIDON CORRADO - L’attività espositiva del polo museale liciniano di Monte Vidon Corrado si apre domenica 24 marzo alle 17 al Teatro Comunale con l’inaugurazione della mostra di Giorgio Cutini  “Del silenzio per frammenti” a cura di Daniela Simoni e Nunzio Giustozzi. Si tratta della terza parte di un progetto iniziato nel 2017 dal fotografo e dedicato ai temi dell’inquietudine, della solitudine e del silenzio. 

La Casa Museo “Osvaldo Licini” (foto da www.centrostudiosvaldolicini.it)

L’attività espositiva del polo museale liciniano di Monte Vidon Corrado si apre domenica 24 marzo alle 17 al Teatro Comunale con l’inaugurazione della mostra di Giorgio Cutini  “Del silenzio per frammentia cura di Daniela Simoni e Nunzio Giustozzi. Si tratta della terza parte di un progetto iniziato nel 2017 dal fotografo e dedicato ai temi dell’inquietudine, della solitudine e del silenzio. 

In mostra una raccolta inedita di scatti realizzati a Campo Imperatore tra il 2022 e il 2023. 

«Non è un caso che Cutini abbia scelto di presentare questo progetto proprio a Monte Vidon Corrado, nella Casa Museo “Osvaldo Licini”, per lui un vero luogo d’elezione, frequentato con assiduità – afferma Daniela Simoni –  Nei silenziosi spazi espositivi trovano dimora le tre sezioni di mostra dedicate rispettivamente al Bianco, che restituisce frammenti dell’altopiano abruzzese con la neve in una dimensione temporale diurna, al Grigio, che presenta scatti della montagna avvolta dalle nuvole e dalla nebbia, a tratti scabra o ancora innevata, e al Nero con dei notturni intensamente evocativi. Il serrato dialogo che l’autore crea con la montagna si carica di un significato filosofico ed esistenziale: avvolta nel silenzio la natura diventa uno schermo traslucido sul quale proiettare la meditazione riguardo l’enigma dell’esistenza, il concetto di tempo, di memoria, di assenza».

«Cutini – aggiunge Nunzio Giustozzi – sa usare mirabilmente la camera oscura come un dispositivo pittorico, con delicati passaggi di tono, per celebrare nelle sue evanidi atmosfere la visionaria concordanza tra natura e ascesi, in un’armonia infine possibile, tra caducità della vita e rinascita. Egli si serve sapientemente degli effetti luminosi per trasformare e dissolvere le forme e la materia, perché l’importanza della visione deve superare quella della realtà fenomenica».

Giorgio Cutini (Perugia 1947) ha iniziato a fotografare nel 1970, nel 1974 si trasferisce ad Ancona dove svolge l’attività di chirurgo specializzato nelle nuove tecnologie, chirurgia laparoscopica e robotica. In ambito fotografico il suo lavoro è caratterizzato dall’uso creativo e non convenzionale dello strumento fotografico. Caratteri dominanti sono la sfocatura, il movimento, lo sdoppiamento dell’immagine: la realtà è colta nella sua perenne mutevolezza, sublimata nella sua intrinseca impermanenza. Cutini ha partecipato a molte esposizioni in Italia e all’estero, così come molte sono state le sue mostre personali. 

L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Ephemeria e rimarrà aperta fino al 12 maggio. Per info: www.centrostudiosvaldolicini.c om.

 


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