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“Le infrastrutture per lo sviluppo del territorio”, dall’A14 alla rete ferroviaria. Convegno e tavola rotonda con la fondazione San Giacomo della Marca

TERRITORIO - Convegno e tavola rotonda, lunedì 25 marzo scorso, presso la Facoltà di Economia dell'Università Politecnica delle Marche

(foto Cristiano Ninonà)

«Di cosa ha bisogno questo nostro Paese? Di cosa la nostra Regione? Sicuramente di nuove infrastrutture capaci di dare risposte alle esigenze dei cittadini e delle imprese». 

È stata questa l’introduzione ai lavori fatta dal presidente della Fondazione San Giacomo della Marca, Massimo Valentini nell’ambito del convegno e della tavola rotonda, svoltisi lunedì 25 marzo scorso, presso la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. «Le infrastrutture hanno una incidenza notevole sulla vita sociale e sulla competitività delle aziende. Il loro ritardo ha causato e sta causando non pochi problemi».

Così definita dagli altri relatori, la lectio magistralis del prof. Lanfranco Senn ha preso le mosse dal Rapporto 2023/2024 della Fondazione per la Sussidiarietà. 

«Il professore, già docente all’Università Bocconi di Milano, definitosi un economista territoriale – raccontano dalla Fondazione – ha insistito sul concetto di Governo delle Infrastrutture, condizione preliminare ma essenziale per lo sviluppo. Le infrastrutture rendono infatti possibili i servizi ai cittadini e alle imprese.  Occorre che esse vengano pensate in rete: mobilità, energia, acqua, telecomunicazioni, e vanno programmate, progettate, costruite, gestite e mantenute. Non tutto è identico, ha detto Senn, ogni territorio ha le sue esigenze dovute alle configurazioni dei territori stessi, alla distribuzione degli insediamenti urbani e produttivi, agli obiettivi di sviluppo, alla composizione dei suoi stakeholders. Riguardo al processo decisionale occorrono: informazioni, esplicitazione degli obiettivi e dibattito pubblico per la condivisione delle soluzioni (problem solving). I requisiti di un buon sistema infrastrutturale, ha aggiunto il professore, sono l’efficacia intesa  come capacità di rispondere ai bisogni diversificati, l’efficienza come uso appropriato delle risorse economiche, umane e “spaziali”, l’equità e cioè l’accessibilità, “multimedialità” e libertà, e la qualità dei servizi che rende». 

«Senn ha rimarcato più volte – aggiungono dalla Fondazione – il concetto di connessione. Le infrastrutture come fenomeno di sviluppo “glocale”, contemporaneamente locale e globale; l’apertura ai mercati di approvvigionamento e di sbocco; il fattore integrazione; l’asimmetria delle connessioni territoriali intesa come rischi e opportunità». 

«Un buon Governo delle Infrastrutture deve attivare ascolto e partecipazione, tenere in considerazione le decisioni e gli impatti a breve e lungo termine, l’integrazione economica e sociale, l’innovazione e il cambiamento in una prospettiva di sostenibilità, e la formazione.  Per il Governo delle Infrastrutture tornano necessari la sussidiarietà con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati (sussidiarietà verticale e orizzontale), il metodo del dialogo informato e normato in tutte le fasi del ciclo infrastrutturale; il tenere in considerazione l’importanza delle testimonianze e il bene comune».

Dopo la lezione di Senn è stata avviata la tavola rotonda. «Il presidente della Fondazione Marche Mario Pesaresi – il report della San Giacomo della Marca in una nota stampa – ha ribadito la necessità, più impellente che mai, di collegamenti ferroviari rapidi. Mostrando uno studio commissionato dalla Fondazione Marche all’Università Cattolica, si evince il forte ritardo della regione Marche in questo ambito. Ritardo che ha causato una consistente perdita di Pil. L’imprenditore ha fatto cenno anche al problema della lentezza nella Pubblica amministrazione che porta con sé difficoltà per le imprese. Non è possibile, ha detto, attendere quarant’anni per ottenere un’opera infrastrutturale. Siamo in ritardo,  ha concluso, cerchiamo di migliorare».

È stata poi la volta  del Direttore Relazioni esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit. Il dottor Michelangelo Suigo ha affermato che, sempre stando a quanto riportato dal comunicato della San Giacomo della Marca, «il coinvolgimento “sussidiario“ di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni per agevolare la realizzazione delle infrastrutture digitali e condivise è essenziale per garantire una società moderna, competitiva ed inclusiva. L’impegno di Inwit, con l’ascolto e la collaborazione con le comunità, va proprio in questa direzione ed è volto a promuovere una cultura digitale diffusa, per uno sviluppo digitale e sostenibile dei nostri territori». 

Massimo Valentini

È intervenuto in collegamento video l’amministratore delegato della Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). Il dottor Gianpiero Strisciuglio ha confermato che «entro l’anno – riferiscono dalla Fondazione guidata da Massimo Valentini – sarà pronto lo Studio di fattibilità concernente l’alta velocità per la tratta da Bologna a Lecce. Una volta completato, lo Studio verrà discusso con le realtà locali, come sta già avvenendo per il primo tratto bolognese. Rispondendo a Pesaresi, ha assicurato un miglioramento effettivo della linea ferroviaria con sensibile risparmio dei tempi di percorrenza. Per il Direttore Studi e Strategie Autostrade per l’Italia, Gianluigi Iacobone, le autostrade sono cruciali per il sistema Paese e oggi sono chiamate a guidare la settima rivoluzione dei trasporti ovvero la rivoluzione della mobilità sostenibile. Una rivoluzione spinta dai fabbisogni di rigenerazione e potenziamento della rete autostradale e dalla transizione verso nuovi vettori alternativi ai combustibili fossili. Una sfida che richiede uno sforzo straordinario da parte di imprese e istituzioni per mettere a terra un piano e un sistema di regole sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico». Per quanto riguarda le Marche «la rete marchigiana – si legge nella nota – mostra segnali di crescita di transiti in linea con la media nazionale. Una regione su cui Aspi ha investito negli anni circa 1,8 miliardi per il potenziamento dell’autostrada che ha portato benefici in termini di ore e costi risparmiati dalla collettività. Ulteriori investimenti sono in corso, come lo svincolo di Pesaro, e altre iniziative sono allo studio in un contesto molto complesso per orografia e antropizzazione». 

L’ultima parte del convegno è stata riservata al direttore generale Fondazione per la Sussidiarietà Davide Panciera «che ha ricordato il lavoro effettuato dall’Intergruppo parlamentare per l’introduzione del concetto di sussidiarietà nella Costituzione. Ha inoltre sottolineato – concludono dalla Fondazione San Giacomo della Marca – l’impegno della Fondazione come laboratorio di esperienze, formazione di nuovi quadri, valorizzazione delle persone e delle iniziative che scaturiscono dal basso. Un concetto sintetizzato in “Più Società fa bene allo Stato”. Per conto del Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, ha concluso l’evento la professoressa Maria Serena Chiucchi, direttrice del Dipartimento Management. È stata l’occasione per presentare il corso, in procinto di iniziare presso la Politecnica, dedicato agli attori-protagonisti del prossimo sviluppo territoriale, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, agli addetti al Terzo Settore, alle imprese, e ai neolaureati. Obiettivo: fornire preparazione e competenze riguardo ai territori, dare conoscenza e metodo di lavoro, affrontare le complessità e passare alla fase operativa con progetti ad hoc».

La Fondazione San Giacomo della Marca è stata la promotrice dell’iniziativa insieme alla Fondazione per la Sussidiarietà e l‘Università Politecnica delle Marche. Hanno collaborato all’evento DesignTerre, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Fondazione Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Fondazione Ottavio Sgariglia Dal Monte, Fondazione Carisap.

 


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