Un manifesto di una gelateria prossima all’apertura, affisso tra Fermo e la costa fermana. E fin qui, nulla di strano, si dirà. Se non fosse che nel manifesto compare una scena dell’Ultima Cena. Ma sul tavolo, oltre a pane e bicchieri, compaio anche dei gelati, tra coni e vaschette. Una proprio davanti a Gesù, l’altra davanti a San Giacomo Maggiore che nella mano destra sfoggia una coppetta. Dietro di lui San Tommaso che, al posto dell’indice verso l’alto, ha un cono gelato.
Una scelta commerciale che ha spinto la Diocesi di Fermo a diffondere un comunicato stampa: «Un manifesto pubblicitario reclamizza una gelateria riproducendo uno scorcio, ritoccato, dell’Ultima Cena di Leonardo, nel quale la tavola è imbandita di vaschette di gelato, mentre i commensali e lo stesso Gesù hanno in mano coni e coppette. Lo slogan “da molti anni crea dipendenza!”, immaginiamo si riferisca al gelato, associato, però inevitabilmente a ciò che accadde durante l’ultima cena. «Fatta salva la libertà di far lavorare la fantasia come meglio si crede pur di lanciare i propri prodotti, si rileva come sia quantomeno inopportuno, se non offensivo – puntualizzano dalla Curia fermana – associare il gelato all’Eucaristia. Questa operazione irride la fede cristiana, condivisa da tante persone che, proprio in questi giorni, partecipano ai riti della Settimana Santa».
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