«Il settore costruzioni continua a rappresentare una delle colonne portanti dell’economia italiana, ma al Governo non sembra interessare se è vero, come è vero, che il decreto approvato a sorpresa dal Consiglio dei Ministri cancella la cessione del credito e lo sconto in fattura per le fattispecie di Bonus edilizi che ancora potevano utilizzare l’opzione, vale a dire enti del terzo settore e la ricostruzione post sisma». Non è difficile percepire una certa preoccupazione, mista ad amarezza, nelle parole dei vertici di Cna Fermo, in merito all’ultimo provvedimento del Governo, varato ieri, definito dalla sigla degli artigiani «un altro pasticcio».
«In mancanza del testo definitivo del provvedimento, attendiamo i necessari correttivi per riequilibrare una situazione che mette ancora una volta i bastoni tra le ruote a chi ogni giorno vuole fare impresa in Italia. Per noi si tratta di una decisione incomprensibile, che il ministro definisce dovuta, a tutela dei conti pubblici – commentano i vertici di Cna Fermo, Emiliano Tomassini ed Andrea Caranfa – ma nella sostanza il provvedimento colpisce interventi dall’elevato valore sociale e limitato impatto sui conti pubblici».
«L’Esecutivo continua a produrre norme restrittive nei confronti del settore delle costruzioni, generando caos e incertezza –
aggiunge Loris Antolini, presidente del comparto Costruzioni di Cna Fermo – per le imprese e i committenti. La nuova stretta avrà pesanti effetti sul settore che si stava adeguando alle residue opportunità previste nell’ultima Legge di Bilancio. Le aziende a questo punto vogliono capire come questo intervento influenzerà i lavori in corso, quelli futuri e come saranno tutelati i contratti già firmati. Ci troviamo, ancora una volta, di fronte ad una situazione di totale incertezza. L’ennesimo giro di vite e la disordinata exit strategy dal Superbonus rischiano di gettare nuovamente il settore delle costruzioni in una crisi pesante».
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