«Spiacevole non è tornare su un tema importante come quello della sicurezza; spiacevole è rappresentare in maniera non corretta la verità dei fatti». Non si è fatta attendere la controreplica del Partito democratico di Porto Sant’Elpidio alle dichiarazioni del sindaco Massimiliano Ciarpella. Il pomo della discordia? La sicurezza, che in città spazia dalla nuova Consulta ad hoc alla possibile istituzione di una Compagnia Carabinieri su cui interviene anche il consigliere regionale dem, Fabrizio Cesetti. Dunque è sempre più muro contro muro tra il Partito democratico e l’amministrazione.
«Nessuna tifoseria che gode al verificarsi di furti o episodi in città: mentre sciorina le iniziative intraprese, dice il sindaco che il Partito democratico non propone uno straccio di soluzione? Vogliamo ricordare al primo cittadino che, grazie alla lungimiranza dell’ex sindaco Franchellucci – il punto dei dem – il Comune di Porto Sant’Elpidio ha potuto assumere due agenti di polizia municipale a tempo pieno ed indeterminato con un bando che, guarda caso, scadeva proprio a maggio 2023, quegli stessi agenti di cui oggi il sindaco Ciarpella si fregia. Ben venga il controllo di vicinato anche perché fu proprio Franchellucci, nel 2019, a firmare con la Prefettura il primo protocollo di intesa della provincia per la realizzazione di un progetto “sul controllo di vicinato”. Così come il potenziamento del sistema di video-sorveglianza che proprio qualche mese fa è stato oggetto di una interrogazione consiliare dal momento in cui alla nuova amministrazione sono stati lasciati in eredità fondi e progetti pubblico-privati».
«Non serve che il primo cittadino – continuano dalla segreteria cittadina dei dem, guidata da Carlo Cognigni – elenchi ogni volta la “lista della spesa”: servono azioni concrete. Siamo ben consapevoli che la sicurezza è un problema difficile che necessita di azioni complementari: oggi ci dice che è impensabile credere che il problema della sicurezza per una cittadina costiera, di 26 mila abitanti, con centinaia di attività commerciali e numerose strutture ricettive, come Porto Sant’Elpidio, possa trovare soluzione! Ce ne dispiace. E pensare che qualcuno degli attuali assessori, qualche anno fa, invocava la presenza dell’esercito a Porto Sant’Elpidio! Per non parlare poi della tanto sbandierata “filiera istituzionale”, che riteniamo sarebbe ora iniziasse a funzionare, soprattutto, sulla questione sicurezza: maggiore presenza, più unità delle forze dell’ordine. E a tale riguardo, visto che il sindaco Ciarpella ha chiamato in causa il consigliere regionale Pd Fabrizio Cesetti, vogliamo ricordare che proprio Cesetti si è fatto promotore in Consiglio regionale di un ordine del giorno, votato all’unanimità (quindi anche dagli stessi consiglieri di centrodestra), con cui la giunta regionale si impegnava ad avviare un confronto con il Governo per incrementare gli organici delle forze di polizia per il territorio fermano».
Lo stesso consigliere Cesetti, in merito alla questione, puntualizza: «Comando Compagnia rispetto al quale io non sono contrario al fatto che possa andare a Porto Sant’ Elpidio, ma che ciò non avvenga a discapito del restante territorio, perché di un indebolimento e disarticolazione della organizzazione della sicurezza nelle aree interne ne risentirà anche la cittadina costiera stessa. Ma anche in questo caso il primo cittadino, nel paventare la possibilità di una Compagnia di carabinieri a Porto Sant’Elpidio non rappresenta correttamente i fatti quando omette di dire che lo spostamento del Comando della Compagnia dei carabinieri a Porto Sant’Elpidio comporterebbe il depotenziamento della struttura di Montegiorgio come pure la soppressione della Stazione di Santa Vittoria che serve i Comuni di Montefalcone Appennino, Montelparo e Smerillo. Quindi, quale sarebbe la visione politica del sindaco Ciarpella: portare via il comando a Montegiorgio per risolvere il problema a Porto Sant’Elpidio e crearlo, quindi, in altri territori delle aree interne che già soffrono per le ferite del terremoto e per lo spopolamento? E come, se lo stesso sottosegretario Prisco non ha dato certezze in merito alla possibilità di avere nuove unità? Piuttosto, dovremmo tutti adoperarci, al di là dei vari colori politici, affinché il potenziamento dei presidi delle forze dell’ordine dei Comuni costieri fermani avvenga di pari passo con il mantenimento di quelli delle aree interne senza penalizzare la collettività alcuna».
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