di Pierpaolo Pierleoni
Bilanci, progetti e riflessioni, ieri sera ai microfoni di Radio Fm1 con Zoom, la rubrica di approfondimento di Cronache Fermane che ha ospitato il direttore generale dell’Asite Emilio Cuomo. Il manager ha dedicato ampio spazio alla riorganizzazione della raccolta rifiuti in programma, una delle maggiori sfide per la città di Fermo che punta a crescere ancora nelle percentuali di differenziata.
«Siamo pronti ad avviare un nuovo progetto per un generale miglioramento del sistema di raccolta – ha spiegato il dg – Puntiamo chiaramente a migliorare le percentuali di differenziata. Da diversi anni superiamo ormai il 65%, un risultato consolidato. Con le modifiche contiamo di superare almeno il 70%. Fermo è una città complessa da gestire, ha una superficie molto estesa con caratteristiche diversificate. Sulla costa incide la popolazione che arriva per le vacanze e in estate è fisiologica una discesa delle percentuali rispetto alle medie del resto dell’anno. Nell’arco di due anni arriveremo a regime con il nuovo sistema, sparirà la raccolta porta a porta, resteranno le isole ecologiche. L’obiettivo finale è una tariffazione puntuale, che porti a pagare di più se si producono più rifiuti e si differenzia meno, ed a risparmiare in caso contrario. Questo è un grande incentivo per il cittadino. Consideriamo che mediamente ciascuno di noi produce mezza tonnellata l’anno di rifiuti, di cui circa i due terzi vengono differenziati. Significa che rimane mezzo chilo al giorno di rifiuti non differenziabili da smaltire».
Differenziare correttamente, secondo Cuomo, «è questione di cultura, ma anche di informazione, tanti non conoscono magari alcuni aspetti. Esempio: non tutti sanno che i gusci delle vongole vanno nell’indifferenziato e non nell’umido, il polistirolo invece va nella plastica. La mission è garantire un’alta qualità di rifiuti differenziati che poi vendiamo. Quanto alla discarica, si è fatto un buon lavoro ed entro giugno 2026 sarà pronto il biodigestore. Da tecnico ritengo sia uno dei metodi più puliti e meno impattanti esistenti. Poi è evidente che un minimo di impatto territoriale sia inevitabile e occorre sempre una valutazione complessiva sui costi e benefici».
Il direttore di Asite tocca poi gli altri settori curati dall’azienda. «Oltre ai rifiuti gestiamo la rete del metano, la mensa ed i parcheggi. In tutti questi ambiti siamo competitivi sul mercato. Quanto all’ipotesi di ampliare la gamma dei servizi, servirebbero accurati studi di settore per valutarne l’opportunità. Personalmente, preferisco continuare a far bene quello che stiamo già facendo. Anche il tema della gestione di servizi in comune con altre aziende è una realtà possibile in alcuni ambiti, non necessariamente arrivando ad una fusione».
Positivo il bilancio complessivo di Cuomo sul suo mandato alla guida dell’Asite. «L’azienda sta bene, ha una sostenibilità economica dei progetti, chiuderà con flussi di cassa positivi. Ad agosto sarò a fine mandato, un’esperienza che giudico positivamente. Ho conosciuto meglio alcuni settori, ho avuto una continua positività di apprendimento, sono stati begli anni anche a livello umano. Non ho pentimenti. Mi ritengo semplicemente un pezzo della catena che ha tenuto l’azienda in salute».
Sereno, il direttore, anche quando si parla del contenzioso in corso con il comune di Porto San Giorgio per la sua mancata nomina a direttore della San Giorgio distribuzione servizi. «Il giudice in primo grado ha riconosciuto le mie ragioni, ad ottobre ci sarà l’appello. Lo vivo con la massima tranquillità. Quanto al mio futuro, ho tantissimo hobby, le cose da fare non mi mancheranno, a partire dallo sport e vorrei dedicare più tempo a me stesso» e lavorativamente parlando «mi piacerebbe andare a lavoro a piedi. Io abito a Porto San Giorgio».
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