Sospensione feriale dei termini processuali, approvata la proposta di legge alle Camere di Cesetti
L'ASSEMBLEA legislativa delle Marche si è espressa all'unanimità sulla proposta di legge alle Camere di Cesetti, per ripristinarla dall'1 agosto al 15 settembre
L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato all’unanimità la proposta di legge alle Camere presentata dal consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti volta a ripristinare la sospensione feriale dei termini processuali dal 1° agosto al 15 settembre di ogni anno, come previsto in origine dalla legge n. 742 del 1969. Si tratta di una modifica molto attesa dal mondo della giustizia e da quello forense in particolare, dopo che nel 2014 il governo Renzi restrinse il periodo di sospensione al solo mese di agosto.
«Sono molto soddisfatto del voto unanime dell’aula – dichiara Cesetti – e del fatto che la mia proposta sia stata sottoscritta anche dai capigruppo della maggioranza. Ora spero che la proposta abbia un iter rapido in Parlamento affinché sia convertita in legge dello Stato. Ho sempre sostenuto, e lo ribadisco oggi, che la riduzione della sospensione feriale dei termini processuali al solo mese di agosto voluta dall’allora presidente del consiglio Renzi non fu altro che un atto di pura demagogia, basato su un’idea totalmente falsa, ovvero che quella sospensione equivalga a una paralisi completa dell’attività giudiziaria e che quindi la sua riduzione di 15 giorni costituisse un modo per smaltire e velocizzare i processi a vantaggio dei i cittadini. Insomma, la solita contrapposizione costruita ad arte da chi foraggia l’antipolitica contrapponendo la società alle istituzioni.
La verità – spiega il consigliere dem – è ben altra. Intanto va detto che il testo del 1969 bilanciava adeguatamente il periodo di sospensione con l’esclusione dalla stessa di tutta una serie di atti urgenti, fra i quali anche quelli dichiarati eventualmente tali dal giudice con uno specifico provvedimento. Ma va soprattutto chiarito che l’esperienza concreta ha dimostrato l’inefficacia della riduzione del periodo di sospensione feriale dei termini processuali. Anzi per i tanti magistrati operosi quei giorni rappresentano l’occasione per “respirare” rispetto alla grande mole dei provvedimenti da adottare. Lo stesso dicasi per gli avvocati, i più penalizzati dalla pessima riforma Renzi, che approfittano della sospensione per meglio programmare le scadenze perentorie dei termini processuali con indubbio vantaggio per la qualità degli atti e, quindi, per il diritto di difesa dei cittadini.
Tra l’altro – conclude Cesetti – anche il non dichiarato scopo punitivo del governo Renzi nei confronti dei magistrati non è stato conseguito, se è vero che il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso di alcuni magistrati contro la riduzione a trenta giorni del periodo di sospensione feriale, ha richiesto un intervento del Consiglio Superiore della Magistratura per ripristinare “un periodo di ferie autentiche, effettive e non già nominali” con specifico riferimento al cosiddetto “periodo cuscinetto”, che all’interno degli uffici giudiziari viene utilizzato per assicurare ai magistrati l’effettivo godimento del periodo feriale».