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Consiglio comunale aperto sulla Sanità, le reazioni del Partito Democratico

FERMO - Intervengono il segretario comunale dem Alessandro Iagatti, il consigliere regionale Fabrizio Cesetti, i capigruppo consiliari Sandro Vallasciani e Renzo Interlenghi: «Basta con le false promesse, i vacui proclami e i selfie sulle opere altrui, bisogna passare ai fatti»

In alto Alessandro Iagatti e Fabrizio Cesetti, sotto Sandro Vallasciani e Renzi Interlenghi

 

Le reazioni del Partito Democratico dopo il Consiglio comunale aperto sulla Sanità.

Il segretario comunale del Pd di Fermo Alessandro Iagatti: «Il consiglio comunale aperto sulla sanità ha portato sul tavolo della discussione molti temi e molte problematiche che in questi anni si sono aggravate. Eliminando dall’equazione la variabile della sterile propaganda e del tifo pro giunta, è di essenziale importanza concentrarsi sui reali problemi che questo settore, il più importante, sta affrontando per migliorare sia la qualità dell’assistenza ai pazienti che la qualità della vita lavorativa dei dipendenti del comparto sanitario. Il documento licenziato dal consiglio comunale presenta sette punti cardine dai quali partire per ridare dignità alla sanità fermana e recuperare il gap creatosi con le altre province: la piena messa in funzione degli ospedali di Fermo ed Amandola con un servizio di Emodinamica attivo 24 ore; Robot chirurgico; Miglioramento dei servizi di primo intervento attraverso il pronto soccorso, la guardia media e le Po.t.e.s.; carenza dei servizi ospedalieri; liste di attesa infinite e per alcuni servizi addirittura chiuse; posti letto carenti e infine iniziare una progettazione per il futuro del Murri, che non sia l’ennesimo scheletro lasciato al degrado della città. Inoltre, come rimarcato dalle tre sigle sindacali CGIL, CISL e UIL, è necessario porre al centro del dibattito anche un consistente reclutamento di nuovo personale medico e socio-sanitario, sia per permettere turni e condizioni di lavoro dignitose e sia per consentire l’avvio di quei servizi sul territorio tanto promessi. Perché al di là della propaganda, negli ultimi anni le condizioni di lavoro poste in essere hanno portato a continue dimissioni in massa di medici, infermieri ed operatori. Pertanto ci auguriamo che il documento che sarà presentato anche dal consigliere Cesetti, venga approvato anche dalla giunta regionale. Ma siamo consapevoli che molto altro sia ancora da fare sia per il personale delle nostre strutture che per rendere realmente ugualitario, anche economicamente, l’accesso alle migliori cure per tutti. E se il presidente Acquaroli non lo appoggerà, così come preannunciato, si dovrà assumere tutta la responsabilità politica e sociale dello smantellamento del servizio sanitario pubblico».

 

Il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti: «Come ho preannunciato nel mio intervento in Consiglio Comunale, trasformerò integralmente e fedelmente il documento approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Fermo in una mozione da sottoporre alla approvazione del Consiglio regionale per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a conseguire gli obiettivi di cui al documento stesso. Chiederò la firma dei Consiglieri regionali di maggioranza ai quali sono pronto anche a lasciare l’onore della prima firma. E questa iniziativa non è propaganda, ma far seguire alle parole i fatti. E se Acquaroli non lo appoggerà e lo farà bocciare dalla sua maggioranza significherà soltanto che lo stesso, gli Assessori Saltamartini e Baldelli e il Sottosegretario Salvi avranno preso in giro l’intero Consiglio comunale di Fermo. E lo stesso Consiglio comunale avrà perso tempo. E se anche il Sindaco di Fermo, nonché Presidente della Conferenza dei Sindaci, non avrà nulla da obiettare sulla preannunciata decisione di Acquaroli sarà la prova della sua irrilevanza politica ed istituzionale e sarà la prova evidente che non si è mai adoperato, contrariamente a quanto affermato nel documento approvato dal Consiglio comunale, “per una corretta e omogenea crescita delle strutture e dei servizi sanitari nel territorio fermano”. È ora di farla finita con le false promesse, i vacui proclami e i selfie sulle opere altrui, ma bisogna passare ai fatti concreti e all’assegnazione delle necessarie risorse umane, finanziarie e strumentali alla AST 4 di Fermo, come fatto dalla precedente Amministrazione regionale con me Assessore al bilancio. La Giunta Acquaroli, che si sta avvalendo della progettualità e delle risorse stanziate dalla precedente Giunta, anziché stanziare maggiori risorse per la sanità nella provincia di Fermo, per un necessario riequilibrio dopo la riforma, ha pensato bene di ridurre e ieri sera ci ha detto che​ bisogna agire su quello che c’è e sperare che le risorse si trovino internamente quando invece per altri territori sono state trovate a dispetto proprio della provincia di Fermo».

 

Il capogruppo consiliare del Pd di Fermo Sandro Vallasciani: «Un passo in avanti si è ottenuto nel miglioramento delle problematiche del fermano con l’incontro avvenuto ieri. Ma delude profondamente il presidente Acquaroli che, in risposta alla proposta del consigliere regionale Fabrizio Cesetti di trasformare il documento in mozione, ha fatto sapere che la maggioranza regionale non voterà quel documento. Eppure il documento è chiarissimo: contempla una serie di interventi significativi su più aspetti del sistema sanitario fermano che impongono la destinazione di una serie di risorse importanti al territorio fermano. Inascoltati gli appelli delle organizzazioni sindacali su personale e mancanza di risorse umane adeguate necessarie per abbattere le liste di attesa o per implementare i servizi di medicina territoriale. Ciò che preoccupa ancora di più è la mancata assicurazione sui fondi che invece necessiteranno per attrezzare il nuovo ospedale e sui tempi di messa a regime dello stesso».

 

Il capogruppo consiliare del Pd di Fermo Capoluogo Renzo Interlenghi: «Il presidente Acquaroli, l’assessore Saltamartini chiudono la porta in faccia ai cittadini di Fermo e del fermano. Dicendo che la sanità è competenza regionale è come parafrasare il Marchese del Grillo: io sono io e voi non siete… A distanza di quattro anni è stato smascherato il disegno demagogico che li ha portati alla vittoria nelle ultime elezioni, attraverso la falsificazione dei numeri nel momento in cui avevano promesso durante il Covid di abbattere le liste di attesa e di ridurre i tempi del pronto soccorso. Oggi Saltamartini viene a dirci che ci sono vincoli di bilancio; quei vincoli c’erano anche prima quando governavano le giunte di centrosinistra. I cittadini sono stanchi di ricevere promesse che non saranno mai mantenute. Questa maggioranza si dimostra ottusa nei confronti dei cittadini che hanno la sola colpa, così hanno dichiarato i vertici di Palazzo Raffaello, di ammalarsi troppo e di andare troppo spesso al pronto soccorso; questo sarebbe il motivo dei ritardi atavici che si registrano all’accesso del pronto soccorso. Atteggiamento vergognoso e irrispettoso verso un’intera comunità».


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