di Silvia Ilari
Si sono riuniti lunedì, nella sala consiliare del Comune di Montegiorgio, dieci sindaci per la firma del protocollo d’intesa che sancisce il riconoscimento, la realizzazione e la promozione di un nuovo cammino. Il percorso toccherà i territori di tutti i paesi coinvolti sulla scia del Francescanesimo.
Si parla spesso dell’importanza di “fare rete” quando si tratta di Comuni, soprattutto se piccoli. Quelli di Montegiorgio e Mogliano sono riusciti nell’impresa di coinvolgere altri otto borghi del territorio.
A impegnarsi formalmente sono state le amministrazioni di Montegiorgio, Falerone, Servigliano, Penna San Giovanni, Sant’Angelo in Pontano, Monte Vidon Corrado, Montappone, Massa Fermana, Loro Piceno e Mogliano.
Insieme a loro ci sono diversi partner tematici, già parte attiva dell’accordo: La Provincia di Fermo, la Provincia di Macerata, l’Arcidiocesi di Fermo – Ufficio per la Pastorale del tempo libero, sport e turismo, il Centro culturale San Rocco, la Parrocchia dei Santi Giovanni Battista e Nicolò e SS. Salvatore di Montegiorgio, quella di San Gregorio Magno di Mogliano, la Provincia picena “Beata Vergine Maria di Loreto” dei Frati Minori Cappuccini, il progetto Filippine Marche, Galee Sibilline di Emanuele Luciani, l’associazione Bed and Breakfast del Fermano, strutture ricettive e produttori locali.
Come nasce
“Il Cammino Francescano nella Terra dei Fioretti” è un percorso storico devozionale che segue le orme del Francescanesimo nei territori di dieci Comuni coinvolti. Non tutti sanno che parte dei fioretti è stata scritta da Fra Ugolino a Mogliano, nella Chiesa di Santa Colomba «che sarà riaperta al pubblico» come sottolineato dal sindaco del borgo maceratese Cecilia Cesetti.
Nel 2021, L’Ufficio pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Nazionale Italiana si è impegnato a lavorare con le realtà del territorio attraverso il manifesto “Ora viene il bello” per costruire reti di collaborazione ed esperienze di cammini e accoglienza. L’ideazione e l’organizzazione è stata affidata alle diocesi e alle realtà ecclesiali territoriali.
In questo caso, soggetti promotori attivi sono le parrocchie di Montegiorgio e Mogliano, l’Ufficio per la Pastorale del Tempo libero, sport e turismo dell’Arcidiocesi di Fermo e la Provincia Picena “Beata Vergine Maria di Loreto” dei Frati Minori Cappuccini.
«L’iniziativa è partita da padre Roberto dei padri conventuali di Mogliano insieme a Emanuele Luciani di Galee Sibilline. Tutto è nato quando il responsabile della Pastorale del tempo libero, sport e turismo dell’Arcidiocesi di Fermo Francesco Fioretti ha pensato di celebrare, nel nostro territorio la Giornata Regionale del Turismo 2026 » ha spiegato don Pierluigi Ciccarè, parroco di Montegiorgio.
Cosa è stato fatto finora
A partire dal 2021, sono stati svolti lo studio e la mappatura dell’itinerario, con i rilievi e i calcoli di pendenze e chilometraggio, la digitalizzazione in GPS del tracciato in forma breve e lunga, fino alla sperimentazione del percorso breve il 4 giugno 2023.
La stessa è partita da Mogliano fino ad arrivare a Montegiorgio, con ampia partecipazione di turisti, locali e delle diocesi.
Le due proposte di percorso
Nel protocollo d’intesa sono due i percorsi proposti:
Per il futuro si pensa anche a un’app per aiutare il pellegrino nel percorso e a una realtà che possa gestire i pacchetti, come specificato dal sindaco di Mogliano Cecilia Cesetti.
Le parole di Sindaci e partner
Michele Ortenzi sindaco di Montegiorgio e Comune capofila ha esordito ringraziando il suo assessore alla Cultura Michela Vita che si sta occupando in prima persona della progettualità.
«Tutto quello che stiamo facendo, mi preme dirlo, è in vista dell’ottobre 2026, anno in cui ricorrono i cento anni della morte di San Francesco e del Giubileo del 2025. Ogni Comune è toccato dal Francescanesimo. Credo sia un’iniziativa di grande prospettiva: con don Pierluigi Ciccarè abbiamo anche pensato di sottoporre un progetto al Commissario Straordinario di Governo alla ricostruzione Castelli. La riapertura di luoghi che ora sono chiusi valorizzerebbe ancora di più questo percorso» ha sottolineato.
«Noi abbiamo la chiesa di Santa Colomba» ha continuato Cecilia Cesetti, sindaco di Mogliano «Cominceremo i lavori tra pochi mesi con fondi comunali. Collegata all’edificio della chiesa è un’ex casa di riposo, in cui faremo una struttura ricettiva legata al cammino. Penso che la forza di questo progetto stia nell’unione del Comuni».
«Le nostre zone sono intrise di religiosità. Il cammino nel medioevo era una necessità, ora può essere il mezzo per scoprire un territorio meraviglioso che, viaggiando in auto, in un certo senso perdiamo» ha sottolineato Vanda Broglia, sindaco di Sant’Angelo in Pontano.
Importante è la sinergia tra Comuni e chiedere aiuti finanziari affinché i progetti come questi che «muovono i turisti vengano presto concretizzati», secondo Robertino Paoloni, sindaco di Loro Piceno.
«È un’occasione buona per agire per Giuseppe Forti, sindaco di Monte Vidon Corrado che ha ricordato come sui «tagli vallivi, Licini ha costruito tutta la poetica artistica».
D’accordo anche il sindaco di Montappone Mauro Ferranti per il quale: «Quando parliamo di aggregazione, parliamo della possibilità di mettere in evidenza le nostre peculiarità. Siamo artefici di un progetto che dovremo far nostro. A questo percorso dobbiamo affiancare arte, cultura, enogastronomia. Chi ben comincia è a metà dell’opera. I colleghi hanno saputo creare questa rete e tutti insieme faremo questo cammino che speriamo sia pieno di soddisfazione per tutti».
Convento in ristrutturazione ordinato da San Francesco a Massa Fermana: «Non è il progetto per un comune, può essere per un’intera collettività» ha specificato il sindaco Gilberto Caraceni.
Anche a Falerone ci sono molte tracce del santo di Assisi, ha sottolineato il sindaco Armando Altini. «Recentemente abbiamo ricevuto in donazione il Convento delle Clarisse, che, una volta recuperato, potrebbe essere messo a disposizione per i turisti e studenti».
Come già accennato, ruolo di primo piano è quello della Chiesa, che a Montegiorgio vede la partecipazione di don Pierluigi Ciccarè che, oltre a essere parte attiva per ciò che riguarda il cammino, ha già pensato anche a un libro di Fra Ugolino e sul Francescanesimo nella Diocesi di Fermo e a un futuro spettacolo sui fioretti, diretto dal regista Danilo Capezzani.
Punta sull’unicità Michela Vita, assessore alla Cultura di Montegiorgio: «Questo non è un cammino solo francescano, ma è un cammino nei paesi dove ci sono tracce e testimonianze dei fioretti di San Francesco. È fondamentale andare nello specifico».
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