«Siamo convinti di riuscire a dimostrare in giudizio che quella moto non era rubata»

L’avvocato Michele Ferrini

«Siamo convinti di riuscire a dimostrare in giudizio che quella moto non era rubata». L’avvocato Michele Ferrini del foro di Fermo, difensore del ragazzo arrestato per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, interviene per precisare alcuni importanti aspetti della vicenda

«In qualità di legale del giovane arrestato nel primo pomeriggio dell’8 aprile dagli agenti della Polizia di Fermo – riferisce l’Avvocato Ferrini – ritengo indispensabile precisare alcuni aspetti della vicenda, utili per ricostruire la reale portata di quanto accaduto».

L’avvocato Ferrini, a questo punto, entra nel merito della vicenda: «La moto in questione, condotta dal mio assistito, è effettivamente stata oggetto di furto, come riferito anche sulla stampa (leggi qui), ma la stessa è stata successivamente ritrovata e riconsegnata alla legittima proprietaria, che l’ha volontariamente e spontaneamente prestata al mio assistito poco prima dello svolgimento dei fatti contestati. Siamo convinti di poter dimostrare tutto ciò nelle opportune sedi processuali, anche perché il ragazzo, subito resosi conto di aver comunque sbagliato scappando per paura al momento dell’alt della Polizia, è pronto ad assumersi le proprie responsabilità per quanto accaduto, senza tuttavia che, a nostro parere, gli possa essere mosso alcun addebito per quanto riguarda il presunto furto o ricettazione della moto stessa. Questa è stata la linea che coerentemente la difesa ha deciso di tenere fin da subito»
Dunque, questo è quanto proverà a dimostrare la difesa dell’imputato nel processo con rito direttissimo, la cui prossima udienza è fissata per il 3 giugno al Tribunale di Fermo.

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