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Cantieri, Cgil: «Troppe irregolarità. Nel Fermano non c’è nemmeno una sede dell’Ispettorato del Lavoro»

FERMANO - Il segretario Alessandro De Grazia: «In tema di controlli un dato su tutti, che dà la dimensione di quanto sia fragile il sistema, è il numero degli ispettori, 50 in tutta la regione, 1 ogni 9700 lavoratori, per non parlare del fatto che nella provincia di Fermo non c’è una sede dell’Ispettorato del Lavoro»

Alessandro De Grazia

«Dopo le gravi irregolarità  in materia di salute e sicurezza sul lavoro, riscontrate nel cantiere dell’ex mercato coperto di Fermo, apprendiamo con preoccupazione di un nuovo caso, ancora più grave, nel cantiere per la ristrutturazione dell’Ospedale di Montegiorgio». A parlare è il segretario Cgil Fermo, Alessandro De Grazia.

«Grazie all’intervento dei Carabinieri di Fermo e del nucleo ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno, che hanno accertato non solo irregolarità in materia di salute e sicurezza ma anche la presenza di un lavoratore in nero, si è scongiurato il verificarsi di gravi conseguenza per chi lavorava in quel cantiere. Sorprende, ma non meraviglia, che ancora oggi dopo le tante, troppe, tragedie che si susseguono in giro per l’Italia, si possa continuare ad avere questo atteggiamento da parte di alcune imprese. Ma è possibile continuare così?  Convegni, iniziative, presidi fino agli scioperi, l’ultimo insieme alle Uil giovedì 11 quando, proprio in quest’ultima occasione, discutevamo con il Prefetto di Fermo Edoardo D’Alascio di quanto sia urgente mettere un argine a questa situazione di irregolarità diffusa e di mancanza di sicurezza. Come? Innanzitutto con la corretta applicazione ed il rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro a partire dal D.Lgs 81/08, una adeguata e costante formazione, un sistema di prevenzione con adeguate risorse, un sistema di controlli e sanzionatorio adeguato alla drammaticità dei numeri che tutti i giorni ci troviamo a commentare».

«In tema di controlli un dato su tutti, che dà la dimensione di quanto sia fragile il sistema, è il numero degli ispettori, 50 in tutta la regione, 1 ogni 9700 lavoratori, per non parlare del fatto che nella provincia di Fermo non c’è una sede dell’Ispettorato del Lavoro. Noi continueremo a fare la nostra parte con tutti gli strumenti a nostra disposizione, presidiando i luoghi di lavoro, promuovendo iniziative, anche di lotta, ma la politica a tutti i livelli si deve svegliare, deve far diventare la vertenza per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori una priorità assoluta. Lo sottolineiamo perché aspettiamo da anni le risorse necessarie per rafforzare i servizi di  prevenzione dell’Ast 4 ma tutto tace dalla Regione. Tra le iniziative che metteremo in campo ci sarà sicuramente un impegno straordinario da maggio a luglio, nella raccolta delle firme per i 4 questi referendari, promossi dalla Cgil Nazionale, in materia di salute e sicurezza, appalti, tutela contro i licenziamenti e contro la precarietà del lavoro». 

 

 

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