facebook twitter rss

Sgds, stop alla figura del direttore generale. Scontro in Consiglio sulla società che gestirà pure i servizi portuali

PORTO SAN GIORGIO - Due punti su tre all'ordine del giorno del Consiglio comunale hanno avuto a che fare oggi con la Sgds Multiservizi. La minoranza ha richiesto ed ottenuto un confronto proprio in Consiglio sul futuro della municipalizzata di cui «poco è dato sapere» ha esordito il capogruppo del Pd, Nicola Loira. L'amministratore Giovanni Lanciotti ha relazionato sugli obiettivi della società.

di Sandro Renzi

Due punti su tre all’ordine del giorno del Consiglio comunale hanno avuto a che fare oggi con la Sgds Multiservizi. La minoranza ha richiesto ed ottenuto un confronto proprio in Consiglio sul futuro della municipalizzata di cui «poco o nulla è dato sapere -ha esordito il capogruppo del Pd, Nicola Loira- quindi chiediamo al nuovo amministratore di raccontare l’attività della Sgds e illustrarci le sue prospettive in termini anche operativi». 

Giovanni Lanciotti, da qualche mese, come amministratore, alla guida della Sgds, ha relazionato prendendo di petto subito uno dei temi più controversi: la nomina del nuovo direttore dopo le dimissioni di Marco Ceccarani. Vicenda che ha avuto anche strascichi giudiziari al punto che con sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Fermo viene annullata nel 2023 la nomina a direttore generale proprio di Piero Mognaschi. Sentenza peraltro appellata dalla società rivierasca.  «A fronte di ciò è ovvio che la delega assegnata subiva una battuta d’arresto ed un direttore generale non poteva operare pienamente -ha spiegato Lanciotti- c’è stata inoltre la sospensiva ma a quel punto abbiamo optato per iniziare la trattativa ed arrivare ad una risoluzione consensuale con il direttore generale. E’ stata la scelta migliore. E dallo scorso 21 febbraio non c’è più alcun rapporto di lavoro in essere con Mognaschi. Questa operazione è costata 15 mila euro. L’alternativa sarebbe stata tenere Mognaschi fino all’udienza di ottobre e questo sarebbe costato molto di più alla società». L’amministratore Lanciotti ha però garantito che la società non ha perso alcuna operatività pur in mancanza di un direttore generale.  «E’ stato fatto un contratto di collaborazione per un anno, rinnovabile per un secondo, con Serafina Camastra, ex segretaria generale del comunale di Fermo, che ha una esperienza importante nel settore ed abbiamo quindi riorganizzato la Sgds cercando di responsabilizzare coloro che gestiscono i vari settori». Tutte le responsabilità del caso sono quindi passate in mano allo stesso Lanciotti supportato dalla Camastra. Nel mezzo poi i tanti concorsi e le assunzioni effettuate a partire da quelle per il nuovo direttore della farmacia. «Abbiamo bisogno di figure tecniche e quadri più che di un direttore generale, che raccordino i vari responsabili dei settori della società con l’apparato che amministra la società. Per questo abbiamo revocato la delibera di qualche anno fa che prevedeva tale figura». Il fatturato della Sgds Multiservizi è di 6 milioni e mezzo di euro ed il bilancio verrà approvato il 24 aprile. Lanciotti è entrato anche nel merito del debito che la società ha maturato nei confronti del Comune per oltre 650 mila euro «ma che proviene da lontano e non ha nulla a che vedere con la gestione Mognaschi» ha tenuto a precisare ancora Lanciotti che ha poi rimarcato l’anomalia dei pagamenti dei canoni legati alle sedi operative della società.  «L’ecocentro doveva essere dato in comodato senza costi come prevede la norma nel momento in cui si affida un servizio in house» ha detto ancora l’amministratore.

Il consigliere del Pd, Nicola Loira, a nome dell’opposizione ha focalizzato l’attenzione su alcuni punti.  «Nessuna volontà di criticare l’operato ma solo conoscere ciò che si sta facendo e invece abbiamo appreso notizie relative all’organigramma» ha detto con rammarico l’ex sindaco. A rincarare la dose ci ha pensato la consigliera dem Catia Ciabattoni. «Quanto ci è costato risolvere il contratto con Mognaschi? In attesa dell’udienza del 17 ottobre prossimo, se Cuomo, secondo arrivato, dovesse vincere, cosa accadrà per la società? Tutto questo avrà dei costi? Lo vogliamo sapere, così come vogliamo sapere chi e come si gestirà la pubblica illuminazione piuttosto che l’area portuale. La maggioranza e l’Amministrazione ci dicano cosa intendono fare per la Sgds».

La replica del sindaco Vesprini non si è fatta attendere partendo da alcuni numeri che hanno a che fare con la società come «i 100 mila euro di debito con l’Agenzia delle entrate, i circa 700 mila euro di mancati accantonamenti del tfr, i 170 mila euro verso l’Asite e 650 mila euro verso il nostro Comune. E poi il mancato rinnovo del certificato di prevenzione antincendi scaduto all’autoparco che è stato oggetto dell’incendio (in mancanza del quale l’assicurazione non risarcisce i danni). Ma noi stiamo lavorando in silenzio, non abbiamo mai puntato l’indice contro chi ci ha preceduto. Non abbiamo mai nascosto niente. Ipotesi spacchettamento per la gestione del porto turistico? Non risponde a verità. Solo un consiglio delle autorità preposte di affidare temporaneamente i servizi portuali ad una società in house in caso di revoca della concessione demaniale».

Poi lo scontro verbale tra De Luna e Susino che costringe il presidente della civica assise, Fabio Bragagnolo, a sospendere per cinque minuti il Consiglio. Via libera inoltre per il secondo punto all’ordine del giorno, ovvero l’attribuzione alla Sgds di alcuni servizi portuali che hanno a che fare con la parte peschereccia. A partire dal distributore della pompa di gasolio a cui fanno riferimento i pescherecci oggi presenti in banchina. Si tratta di un’operazione che punta a potenziare le attività svolte dalla municipalizzata e di conseguenza le casse societarie. Servizi insomma che possono portare utili. L’assessore alla pesca, Fabio Senzacqua, ha spiegato i motivi di questa scelta che consente adesso, dopo un anno, di riaprire la pompa di gasolio. «Siamo riusciti a recuperare anche 30 mila euro di canoni relativi alla vecchia gestione ed abbiamo dovuto riprendere in carico i lavori effettuati come migliorie e non collaudati» ha spiegato l’assessore aggiungendo che c’è la possibilità di un affidamento fino a 9 anni. Oltre alla pompa, la municipalizzata continuerà ad occuparsi della raccolta dei rifiuti, della pulizia della banchina e della gestione del verde.

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti