«Fino a metà maggio 1959 lungo la linea Adriatica, inaugurata nel 1863, ancora sbuffavano locomotive a vapore. Dal 10 giugno 1928 sulla ferrovia Porto S. Giorgio-Fermo-Amandola già correvano i treni elettrici. Alessio Marucci mi ha inviato un Avviso del 1863 sulla ferrovia Adriatica emesso dal Municipio di Fermo». E’ quanto scrive, in uno dei suoi consueti approfondimenti, il professor Elvezio Serena di Fermo.
«Il tratto di ferrovia Ancona – Castellammare (oggi Pescara), realizzato dalla Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali, venne aperto al servizio, con trazione a vapore, il 13 maggio 1863. La ferrovia a binario singolo e scartamento ridotto Porto San Giorgio-Fermo-Amandola, i cui lavori iniziarono il 2 luglio 1905 con la posa della prima pietra a Servigliano, venne aperta al traffico il 14 dicembre 1908 con trazione a vapore, fu elettrificata tra il 1927 e il 1928 (inaugurazione 10 giugno 1928), venne chiusa il 27 agosto 1956. Forse pochi sanno che alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, lungo la tratta Adriatica, ancora sbuffavano locomotive a vapore. Infatti, da informazioni ricevute dal dott. Gabriele Romani della Biblioteca della Fondazione FS Italiane, risulta che l’elettrificazione della linea Ancona-Pescara è stata inaugurata il 16 maggio 1959. Ebbene sì, il piccolo territorio fermano trentuno anni prima delle Ferrovie dello Stato, utilizzava già l’elettricità per il trasporto pubblico. Oggi la transizione ecologica ci spinge all’uso di mezzi elettrici per ridurre le emissioni nocive all’ambiente. Eravamo ambientalisti …. e non lo sapevamo! Il progresso era arrivato presto nel nostro territorio, grazie ad amministratori e politici illuminati e lungimiranti, a tutti i livelli, e anche all’impegno straordinario dell’ing. Ernesto Besenzanica, il valente tecnico milanese fondatore della Società per le Ferrovie Adriatico-Appennino (F.A.A.)».
«Curiosità, dal libro di Dario Rossi: Il 25 aprile 1942 venne istituito il servizio cumulativo viaggiatori con le Ferrovie dello Stato, che permetteva di acquistare il biglietto in qualsiasi stazione delle ferrovie statali, valido per ogni stazione o fermata della F.A.A. Valeva anche il viceversa dalle principali stazioni della linea Porto S. Giorgio-Fermo-Amandola. Eravamo all’avanguardia pure sul biglietto integrato! Altra curiosità: lungo il tratto fermano della ferrovia Adriatica c’era anche una fermata a richiesta per i cosiddetti treni locali, denominata “Torre di Palme”, dato che all’epoca Marina Palmense non aveva l’espansione di oggi. Sempre dalla Biblioteca della Fondazione FS Italiane risulta che la fermata “Torre di Palme” è stata abilitata al Servizio Viaggiatori il 21 luglio 1948. Con l’orario invernale del 1976 la fermata non ha più offerto tale servizio, seppur restando qualche anno ancora elencata nel percorso di linea. Data la presenza di migliaia di villeggianti nei camping e il riconoscimento di Torre di Palme come “Uno dei Borghi più belli d’Italia” ho provato a “sognare” il ripristino della Fermata (non a richiesta) solo per il treno estivo regionale veloce Piacenza-S. Benedetto del Tronto del venerdì e ritorno di domenica: mi hanno subito bloccato! Il mio caro amico collezionista Alessio Marucci di San Benedetto del Tronto mi ha inviato copia (dall’originale) di un interessante e raro documento relativo a un Avviso emesso dal Municipio di Fermo del 17 giugno 1863 a firma del sindaco March. Cav. Trevisani, Segretario L. Frenquelli, tipografia Paccasassi».
«Trascrivo il testo integralmente, per l’interesse dei lettori: “Il percorrere o l’attraversare che molti fanno sbadatamente la Ferrovia ha dato cagione a funeste disgrazie, ed è sempre un grave pericolo per gl’incauti che, sordi agli ammonimenti de’ Sindaci e alle ingiunzioni dei Guardiani della linea, si avventurano a quel passo. Questo Municipio, il cui territorio è corso dalla Strada Ferrata per la lunga linea del Tenna all’Ete vivo, sente più vivo il dovere di raccomandare agli amministrati la massima cautela nell’approssimarsi alla linea stessa; ed a senso del Dispaccio della R. Prefettura corrente n. 6724 fa ad essi divieto:
Gli Amministrati nel loro buon senso comprenderanno la suprema necessità di stare a queste discipline che sono guarentigie di pubblica sicurezza”».
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