«Dopo 4 anni la giunta Acquaroli non ha più alibi, il fallimento della sanità è evidente ed interamente ascrivibile al centrodestra». Così il Partito democratico di Sant’Elpidio a Mare sulle problematiche della sanità. Si parte dal Consiglio comunale aperto a Fermo della settimana scorsa in cui secondo i Dem, «si resta sconcertati e delusi dall’atteggiamento della Giunta regionale – Al di là delle chiacchiere, delle foto nei nuovi ospedali voluti e finanziati dal centrosinistra, rimane un dato incontrovertibile: l’incapacità di gestire un tema così importante».
Gli esponenti del Pd elpidiense evidenziano che «gli slogan elettorali con cui hanno convinto i marchigiani, come “riapriremo tutti gli ospedali”, non esistono più. Adesso parlano di modello Sant’Elpidio a Mare. Va ricordato che a Sant’Elpidio, grazie ai medici di base, alla vecchia Amministrazione comunale, ed all’ex direttore Licio Livini, si è concretizzata l’allora casa della salute, oggi casa di comunità, sulle linee guida dell’amministrazione di centrosinistra Ceriscioli. Cioè un luogo dove vengono erogate prestazioni sanitarie ed anche ricoveri, gestiti dai medici di base. Il centrodestra ha solo tagliato il nastro, su quello che avrebbe dovuto fare in termini di personale infermieristico e nuovi servizi, non si è visto nulla».
Si tocca poi il tema caldo delle liste d’attesa: «Con la nuova organizzazione in Ast provinciali si sarebbero dovute abbattere e rendere i servizi nell’ospedale di riferimento provinciale. Il risultato è che, se prima la prestazione veniva erogata, sia pure a volte con lo scomodo di doversi spostare fuori provincia, oggi non si prendono neanche più le prenotazioni. Per molte patologie gravi le liste sono bloccate fino all’anno prossimo. Tutti lo possono toccare con mano personalmente. Di fronte a questo, la Regione è assolutamente indisponibile». Bocciatura totale, secondo il Partito democratico: «Tutta la sanità marchigiana è ormai a pezzi, prova ne sono il commissariamento dell’assessore Saltamartini e le continue dimissioni dei dirigenti sanitari. Perché queste dimissioni a catena? Scatenate da cosa e da chi? E che impatto hanno questi andirivieni sulla normale gestione dei servizi e sulle risposte da dare ai cittadini? Forse la risposta è più drammatica di quanto si possa pensare»
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