Chi di noi non ha mai giocato a leggere i nomi delle vie trovandosi a passeggiare in un luogo tutto da scoprire? Se ne scovano davvero di curiosi, molti sono dedicati a personaggi che hanno lasciato un segno nella storia, spesso questi ultimi sono uomini, però, soltanto il 2,5% delle strade o delle vie o delle piazze italiane, infatti, è intitolato a donne che si sono distinte in qualche ambito, con il risultato di una toponomastica italiana che parla assolutamente maschile.
L’iniziativa del borgo storico di Monte Vidon Combatte è stata quella di andare contro questa tendenza storica, intitolando una piazza del paese, recentemente restaurata e inaugurata ieri alle 10, alla talentuosa poetessa Alda Merini della quale conosciamo anche l’intensa vita segnata da mille sfaccettature drammatiche.
Una piazza che, mentre ospita giochi per bambini, è ricca di simbolismi rivolti a far comprendere proprio alle nuove generazioni che la parità di genere è una questione sociale dalla quale non si può più prescindere. Dallo spazio di accesso privo di cancelli ad indicare la libertà, agli iris (piantati nelle grandi vasche che poggiano sulla parete di fondo) ad indicare saggezza, sincerità, fiducia, fino al bellissimo murales, protagonista vero della piazza, dipinto da Nadia Ciccarè, nativa montevidonese, rappresentante il volto della poetessa e i versi di “Bambino” uno dei suoi scritti.
«Vorremmo – l’intenzione manifestata da Gaetano Massucci Sindaco di Monte Vidon Combatte – che questo rappresentasse un momento culturale non solo per la nostra cittadinanza ma per tutti quelli che ci verranno a trovare e per le generazioni future».
«Mi piace pensare – le parole della vicesindaco di Monte Vidon Combatte, Tina Ferracuti – che i bambini che verranno a giocare in questo luogo possano essere piacevolmente influenzati dalle parole della poetessa. È un pensiero di pace, di intelligenza, di sensibilità affinché possano crescere con un senso di maggior rispetto nei confronti degli esseri umani e soprattutto delle donne».
«Grazie – l’intervento di Maria Lina Vitturini, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche nel quale ha riportato anche i dati sulla toponomastica indicati in apertura – per questa vostra attenzione alle tematiche di parità di genere. Un piacere ritrovare gli iris fioriti che seminammo in quella giornata sempre dedicata alle donne». Alle parole della Vitturini è seguito il “no” netto di Donatella Sciarresi, della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Fermo «al pregiudizio, all’emarginazione» e la spinta «a combattere tutte le disparità».
Alcune poesie della Merini lette da Anna Maria Rita Daina, dottoressa in Psichiatria. Molte le autorità civili, religiose e militari presenti per una giornata di festa che a Monte Vidon Combatte non si è fermata con questo evento. Alle 11,30, infatti, ha avuto luogo l’inaugurazione dell’antica bottaia, un luogo situato sotto al castello e un tempo appartenuto alla famiglia dei marchesi Pelagallo che lo utilizzava come luogo di stoccaggio del vino e deposito delle acque necessarie al palazzo. Donato qualche anno fa dalla nobile famiglia al Comune, è stato ristrutturato con la partecipazione del Gal Fermano e ora le storiche ed enormi botti in legno sono pronte a fare da cornice ai migliori happening. Alle 12,30 il pranzo conviviale è stato a tema “Rimpatriata montevidonese” con la partecipazione di tutti i cittadini e anche di persone nate a Monte Vidon Combatte ma che si sono spostate a vivere altrove per svariate ragioni. Perché i luoghi del cuore, non si lasciano davvero, mai!
Antonietta Vitali
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