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Riapre la chiesa di San Francesco, finiti i lavori antisismici e di restauro: messa con l’arcivescovo Pennacchio

MONSAMPIETRO MORICO - L'evento è in programma per giovedì 25 aprile 2024 ore 16.30

L’arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio, e don Olivio Medori Parroco della parrocchia dei SS. Pietro Apostolo e Antonio Abate di Monsampietro Morico sono «lieti di invitare la comunità a festeggiare la conclusione dei lavori di miglioramento sismico ed interventi di restauro necessari a seguito dei danni subiti in occasione del sisma del 2016 nella chiesa di San Francesco in Monsampietro Morico». La riapertura al culto della Chiesa di San Francesco in Monsampietro Morico è prevista per giovedì 25 aprile 2024 ore 16.30 con una santa messa presieduta dallo stesso arcivescovo Pennacchio.

 

Un attento lavoro di consolidamento e restauro è stato possibile grazie ai fondi derivanti dall’Ordinanza Commissariale n°105 del 17 settembre 2020 nella quale era incluso e finanziato, appunto, l’intervento sulla Chiesa di San Francesco – ID Ord. n.366 ID Reg. n.183 del piano di Opere di miglioramento sismico ed interventi locali finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 Agosto 2016.

L’Arcidiocesi di Fermo, in qualità di ente attuatore, ha proceduto nell’intervento il cui progetto è stato redatto dall’Arch. Francesco Nunzi e dall’Ing. Franco Anselmi che hanno ricoperto anche l’incarico di Direttore dei lavori; Collaudatrice è l’Arch. Dania Cataldi; i lavori sono stati eseguiti dalla Ditta I.E.S dei F.lli Mammarella di Vacri (CH); Responsabile tecnico della procedura: Geom. Demetrio Catalini. L’intervento è stato interamente finanziato grazie all’Ordinanza 105 del 17.09.2020 per un importo pari a € 374.236,51 + IVA.

«Un ringraziamento particolare – scrivono dall’Arcidiocesi – va indirizzato alla sindaca di Monsampietro Morico Avv. Romina Gualtieri, che in questi anni si è spesa con incessante impegno e dedizione affinché questo come altri interventi potessero realizzarsi ed essere restituiti alla comunità tutta. L’intervento, finalizzato a consolidare l’edificio, ha riparato i danni, rispristinando e migliorando la chiesa cosi da risolvere le maggiori criticità strutturali. Le chiese, anche con la loro architettura, raccolgono e raccontano l’identità dei nostri territori, delle persone che, di secolo in secolo, partecipano di una storia che il tempo arricchisce continuamente di nuovi elementi che silenziosamente entrano a far parte integrante della vita di ciascuno di noi. L’esperienza drammatica del sisma ha permesso di riflettere sull’essere comunità, sugli spazi che troppo spesso diamo per scontati e dovuti ma che diventano così importanti e significativi e che, per questo, è fondamentale restituire alla comunità. Si auspica una rinnovata attenzione e sensibilità da parte di tutti perché questo patrimonio cosi faticosamente recuperato sia custodito con attenzione ed amorevolezza».

Note storiche sulla Chiesa di San Francesco

 

La chiesa di San Francesco d’Assisi venne eretta dai Francescani nel 1671, come sembra attestare la data sullo stemma dei Canonici lateranensi collocato sopra il portale nella facciata dell’edificio (probabilmente realizzato col contributo di quest’ultimi). La costruzione venne realizzata su una preesistente chiesa del 1513, allora dedicata alla Madonna della Misericordia. L’edificio è attualmente sollevato dal piano stradale.  Originariamente era prevedibilmente alla quota delle carrabili del tempo. Difatti le modifiche apportate negli anni alla viabilità, che si leggono nella quota di imposta della porta di accesso nord al transetto (ora murata) e nelle murature in pietra e negli archi di fondazione in vista sul lato nord facciata, hanno determinato la necessità di realizzare la scalinata semicircolare in mattoni. La facciata è tripartita da lesene. 

Il portale ha timpano triangolare. Il prospetto è diviso in due parti da cornicione aggettante che si raccorda alla trabeazione delle lesene. L’attico, raccordato alle ali da due volute, è aperto da finestra rettangolare a timpano arcuato. L’interno è ad aula unica, coperta da volte a crociera. Il presbiterio, a croce greca, ha coperture a botte lunettate. All’incrocio dell’aula con il transetto vi è una finta cupola in camorcanna. Le pareti interne sono scandite da paraste raccordate da cornicione. Nell’abside rimane una parte dell’affresco raffigurante la Madonna della Misericordia (prima decade del XVI secolo). La sacrestia, posta dietro l’abside, presenta una copertura a botte lunettata in muratura e vi si accede mediante un corridoio con accesso dal transetto e dal presbiterio sul lato destro dell’aula. Sul lato sinistro dell’aula, in corrispondenza del transetto, vi è la porta murata che dà sul fronte nord dell’edificio. Alla destra di questa, sempre dal transetto, si accede ad un locale, e da questo alla torre campanaria tramite un solaio intermedio in legno. Sul lato sinistro del presbiterio una porta conduce ad altro locale situato al di sotto della torre campanaria. Lateralmente all’aula sono presenti quattro cappelle (2 a sinistra e 2 a destra dell’aula) ornate da altari lignei. L’edificio venne chiuso nel 1985. Successivamente agli eventi sismici del 26 settembre 1997 venne fatto oggetto di intervento di ripristino, recupero e restauro. La Chiesa danneggiata nuovamente dal sisma del 2016 è ora stata recuperata.

 

(Notizie tratte dalla Relazione storica – parte integrante del progetto – redatta dai tecnici incaricati)


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