Questa mattina all’Osteria del Lago di San Ruffino, Adolfo Marinangeli ha annunciato la sua ricandidatura alle prossime elezioni comunali.
«Chi pensava che un mese fa fossi candidato ha sbagliato. – spiega Adolfo Marinangeli – I fatti contingenti hanno portato a una presa di posizione e a una riflessione. La situazione ad Amandola mi ha portato a una presa di coscienza per ricandidarmi».
«Quello che pensavamo di fare era un cambio di guardia, ma è stato impossibile. Mi auguravo un cambiamento di formazione interno, con continuità insieme a un rinnovamento. Un cambiamento che potesse lasciare i segni positivi di questa maggioranza. Si è invece presentata una situazione di salto nel vuoto. Per questo è nato un gruppo civico espressione dei cittadini di Amandola, che hanno sentito l’esigenza di farmi fare una riflessione. Questo è successo in maniera un po’ affrettata negli ultimi mesi. È venuto da me un gruppo di rappresentanti di quelle forze politiche sociali ed economiche diverse che hanno constatato la difficoltà di fare questo salto. Pensiamo che ad oggi abbiamo 35 milioni di euro da mettere a terra. Per questo sono venuti da me e mi hanno chiesto un rinnovato impegno per non fare questo salto nel vuoto».
Continua poi il sindaco sulla sua scelta: «Io ci ho messo tanto, per decidere, ragionando sulla mia vita e sui miei impegni. Ho poi preso la decisione di candidarmi per un terzo mandato. È una scelta di sacrificio, di responsabilità e d’amore verso la citta. Di fronte ad evidenti problematiche di realizzazione di opere pubbliche, cambiare tutto per molti cittadini, per i consiglieri e per chi mi ha sostenuto è sembrato troppo difficile».
Il sindaco si è poi espresso sulle spaccature col capogruppo Piergiorgio Lupi , e su quella ipotizzata del vicesindaco Giuseppe Pochini: «Quando, insieme al gruppo dei consiglieri stavamo ragionando su una continuità alternativa, abbiamo affrontato questa problematica inaspettata. Il primo colpevole sicuramente sono io, perché vengo a sapere di queste spaccature i primi di febbraio, mentre già da mesi qualcuno lavorava in discontinuità. Le due situazioni sono diverse, mentre per il vicesindaco Pochini siamo a vent’anni di amministrazione e forse c’è una sua stanchezza generale, ha fatto un lavoro sempre attivo e ottimo, con lui non c’è nessuna rottura, anzi continuiamo a lavorare insieme in questi ultimi mesi. Il capogruppo Lupi ha da mesi lavorato in discontinuità per creare un progetto alternativo con lui al centro. Io in maniera ingenua non me ne ero accorto. Speravo in un percorso di continuità, in punti di incontro e di mediazione che non avrebbe portato a questa rottura. La discontinuità per lui era totale, non solo con la mia persona ma anche con tutto il gruppo. Nessuno sapeva che si stava organizzando in totale discontinuità. E me lo ha detto solo a cose fatte»
«Abbiamo quindi lavorato per riconfermare un gruppo, con la conferma di alcuni e con il rinnovamento di altre figure. Il gruppo esiste e grazie al lavoro indispensabile di questo movimento civico, mi hanno non solo chiesto di continuare ma anche dato la disponibilità di figure interessanti per cambiare e continuare. È stata una eccezionale spinta dal basso. Mi sono sentito sostenuto».
Una passaggio, poi, Marinangeli lo fa sulla natura di questa nuova lista: «E’ civica e accoglie diverse sensibilità. Continuiamo su questa strada in linea con la crescita di Amandola. Questa spinta dal basso va oltre i partiti. Oggi in un periodo di difficoltà per trovare i candidati, abbiamo invece un gruppo numeroso. Da questa grande disponibilità, creeremo diversi gruppi di lavoro che collaboreranno negli anni, anche al di fuori della lista e del consiglio. La bellezza è proprio questa: il movimento civico continuerà a collaborare. Parlare di partiti è riduttivo».
«Oltre ai progetti già avviati e al completamento, ci aspettano scelte importanti. Dovremmo dare un indirizzo. Avremmo dei grandi contenitori e strutture a cui – continua Marinangeli – dare una direzione, come le scuole e il vecchio ospedale. Un sogno, poi, sarebbe quello di costruire una fondazione con tema i Sibillini, che possa attirare partner e collaboratori, per coordinare e valorizzare il turismo della nostra città. Abbiamo investito molti sforzi nel progetto Sibillini romantici. Mi sono presentato qui perché questo è il simbolo di molti Comuni che collaborano e lavorano insieme. Questa è una sintesi. Ovviamente con gli altri Comuni non sempre le cose vanno bene. Bisogna lavorare per collaborare il più possibile. Ma se non si riesce, andiamo avanti da soli».
Il sindaco Marinangeli si espone sugli errori fatti in questi anni: «Sento e approfondisco tutte le critiche. Dico sempre che entro con le mie idee in una riunione e ne esco con altre. Molte volte però mi sono trovato a rimanere solo e a dover fare delle scelte. Se queste spesso sono state divisive, rispondo che erano l’unica soluzione. Ho un carattere decisionista e operativo. Il dover fare ti porta a scelte e non sempre si può andare d’accordo. Ovviamente si va avanti insieme su tutto. Quando una cosa non era all’unanimità non l’abbiamo portata avanti. Forse fuori appare questo mio lato divisivo ma dentro c’è una discussione continua, che porta al miglioramento di molte proposte».
Un’ultima battuta sul nome della lista: «Ci stiamo confrontando. Dobbiamo affrontare diverse sfide e dal confronto uscirà il nome giusto, io proporrei Amandola2030 per collegarmi alla programmazione europea. Ma dobbiamo ancora decidere».
Francesco Silla
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