di Alessandro Luzi
«Il consumo di sostanze stupefacenti è un fenomeno sempre più diffuso e lo rileviamo costantemente. Il trend nel Fermano rispecchia quello nazionale ed è in aumento. Ormai fare ricorso a droghe è una consuetudine consolidata, soprattutto tra i giovani». A parlare è il maggiore Benito Addolorato, comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Fermo (il comando provinciale è nelle mani del colonnello Massimiliano Bolognese) intervenuto all’incontro di ieri alla chiesa di Santa Caterina a Sant’Elpidio a Mare, organizzato dall’Avis ‘V. Scoccini’. Il focus, dal titolo emblematico ‘Dipendenze e sostanze’, riguardava soprattutto l’utilizzo droghe e alcol tra i più giovani. «L’età in cui iniziano a consumare queste sostanze sta diventando sempre più bassa – ha aggiunto il maggiore Serafino Dell’Avvocato, presidente dell’associazione carabinieri di Sant’Elpidio a Mare -. Addirittura qualcuno fa le prime esperienze a 13 anni».
Insomma, un quadro che desta più di qualche preoccupazione, soprattutto tra i genitori presenti in sala. Ecco allora che lo scopo dell’incontro era proprio di promuovere la prevenzione. Come? Informando la platea con gli interventi di chi ogni giorno è sul campo per contrastare la diffusione di stupefacenti. Presenti all’appuntamento anche il vicesindaco di Sant’Elpidio a Mare, nonché assessore ai Servizi sociali, Roberto Greci.
Il maggiore Addolorato ha spiegato l’organizzazione interna della Guardia di Finanza fermana e le attività che svolgono. Tra queste ovviamente c’è la repressione al consumo di alcol e droghe, accompagnato da attività di prevenzione. Ha poi distinto gli effetti degli stupefacenti ‘leggeri’ da quelli ‘pesanti’ «entrambi dannosi per la salute e il fisico. Oltre ad incidere in questo senso, minano anche sulla sicurezza pubblica in quanto alterano lo stato psicofisico degli assuntori». «Quando si parla di droghe leggere, dobbiamo fare comunque delle distinzioni – ha puntualizzato l’istruttore regionale dei cani antidroga, Gianluca Montelpare -. Qualche decennio fa il principio attivo di questa categoria di stupefacenti era decisamente meno forte. Oggi, a causa delle coltivazioni di marijuana, più sofisticate e con l’utilizzo di sostanze chimiche, il principio attivo è molto più violento. Lo spaccio è controllato dalla criminalità organizzata che vede i consumatori come mucche da mungere. Il loro interesse consiste soltanto nell’incentivare il consumo di droghe per aumentare gli introiti». Sulla scena politica si parla di legalizzare alcuni stupefacenti per mettere in crisi questo sistema. Può essere uno strumento di battaglia efficace? «Se questo avvenisse, i malavitosi inizierebbero a vendere le sostanze a un prezzo più basso rispetto a quello del mercato autorizzato quindi sarebbe inutile. Nono solo, a risentirne sarebbe anche il sistema sanitario a causa degli effetti degli stupefacenti sulla salute dei cittadini» ha affermato Addolorato. A chiudere l’incontro il maggiore Dell’Avvocato con un approfondimento sulle conseguenze giuridiche di chi viene sorpreso alla guida sotto l’effetto di droghe o dopo aver alzato il gomito a tavola.
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