In occasione dell’assemblea per la presentazione del bilancio – chiuso con un utile pari a pari a +27,29% rispetto al 2023 (4 milioni e mezzo di euro) – la Banca di Ripatransone e del Fermano conferma il proprio ruolo di “banca di comunità”, conseguendo gli scopi statutari sia sotto l’aspetto dei risultati di gestione e sia per quanto riguarda la sua funzione mutualistica.
Non a caso, il presidente Michelino Michetti ha sottolineato: «Alla costruzione di buona comunità la nostra Banca si impegna a continuare a dare un contributo concreto».
«La Banca – ha detto ancora il presidente – attraverso il piano strategico triennale ha fissato l’obiettivo di accrescere il radicamento territoriale della banca nella propria zona di competenza ed in particolare nei comuni di presidio diretto. Il Consiglio di Amministrazione ha valutato le proposte di ammissione a socio in base ai requisiti morali dei candidati e alla loro operatività con la Banca».
La Banca di Ripatransone e del Fermano anche nel 2023 ha dimostrato come ha saputo, concretamente, supportare lo sviluppo economico nel proprio territorio di riferimento, la mission tipica di banca di credito cooperativo, anche nel perdurante periodo di crisi economica, mantenendo il proprio costante supporto di credito alle famiglie e alle piccole e medie imprese.
Alla data del 31 dicembre 2023, il totale degli impieghi verso la clientela della Banca iscritti in bilancio (al netto, quindi, dei titoli obbligazionari e delle rettifiche di valore complessive) si attesta a 220.654.000 €.
Nel contempo la Banca di Ripatransone e del Fermano ha dimostrato l’importante ruolo svolto di vicinanza alla propria comunità. Al 31 dicembre 2023, i depositi complessivi, costituiti dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito, ammontano a 410.208.000 euro, evidenziando un aumento di 14 milioni di € su base annua (+3,61%). La raccolta complessiva della Banca al 31 dicembre 2023 risulta composta per il 98,957% da raccolta da clientela e obbligazioni e per il 1,05% da raccolta interbancaria. Al 31 dicembre 2023 i crediti deteriorati netti della Banca si sono attestati a 3.657.000 euro, valore che rappresenta un minimo storico. La riduzione del 42,06% da inizio anno conferma l’andamento virtuoso già evidenziatosi nel corso degli esercizi precedenti.
«L’esercizio conclusosi il 31 dicembre 2023 – ha sottolineato Vito Verdecchia, direttore generale della Banca di Ripatransone e del Fermano – ha fatto registrare il raggiungimento di importanti obiettivi, in termini di redditività, contenimento del rischio, efficienza operativa, liquidità e solidità patrimoniale.
Oltre ad aver conseguito un risultato economico di assoluto rilievo, la nostra BCC ha ulteriormente ridotto il proprio stock di crediti deteriorati e la loro incidenza lorda e netta sul totale degli impieghi. Il Gross Npl Ratio, infatti, si è attestato attorno al 4% in sostanziale diminuzione rispetto a dicembre 2022 (5,73%), mentre il Net NPL ratio si è collocato al 1,66%, valore anch’esso in flessione rispetto a quello registrato a dicembre 2022 (2,45%). In termini di efficienza operativa va rimarcato il buon dato del Cost/Income, al di sotto del 55%, mentre per ciò che concerne gli indicatori di liquidità, sia l’LCR sia l’NSFR si sono collocati abbondantemente al di sopra delle soglie di equilibrio. Motivo di grande soddisfazione – ha continuato il direttore Verdecchia – è il livello di solidità e qualità patrimoniale raggiunto dalla Banca di Ripatransone e del Fermano, espresso dall’indicatore del CET1 che a fine 2023, ha superato il 27%, posizionandosi ben al di sopra dei dati medi del sistema bancario italiano. L’insieme di questi risultati, ha consentito alla nostra BCC, di permanere tra quelle classificate con il massimo rating (”A”) in seno al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Sono pertanto particolarmente orgoglioso di quanto costruito nel 2023, l’anno nel quale, tra l’altro, il 1° settembre, ho festeggiato il mio 10° anniversario di direzione generale della banca e la mia sentita e affettuosa gratitudine – ha rimarcato il direttore – va a tutto a tutto il personale della Banca che operando quotidianamente e instancabilmente con passione, professionalità e vicinanza a soci e clienti, è stato il principale artefice dei successi dell’Istituto».
«Per il conseguimento dello scopo mutualistico – ha detto il presidente Michelino Michetti – è stata attuata un’attività di collegamento costante con la base sociale e con le comunità locali di riferimento, favorendo lo sviluppo delle zone presidiate e l’economia reale. Sono state altresì destinate risorse per realizzare iniziative a favore della propria compagine sociale. L’Istituto ha reso possibile la partecipazione di alcuni istituti scolastici del territorio al progetto “Crescere nella Cooperazione” evento organizzato dalle Banche di Credito Cooperativo delle Marche. La Banca di Ripatransone e del Fermano è infine intervenuta attraverso attività di sponsorizzazione o in casi più limitati di erogazioni liberali, in numerose iniziative promosse dalle organizzazioni del territorio (associazioni, parrocchie, enti, pro loco).
Sempre sul piano della partecipazione, attenzione preminente è stata rivolta alle iniziative volte a promuovere l’impegno dei giovani soci attraverso eventi aggregativi con l’obiettivo di favorire la conoscenza e le relazioni tra i soci dando sostanza a un’imprescindibile esigenza di mutualità e ricambio intergenerazionale. L’attività mutualistica è suffragata dal riscontro di numeri in continua crescita, a cominciare dai soci, protagonisti attivi della vita aziendale».
Le banche di credito cooperativo e in particolar modo la Banca di Ripatransone e del Fermano si confermano importati presidi sul territorio.
«Come riportato nella relazione al bilancio redatta dal CdA – ha concluso il direttore generale Vito Verdecchia – nel 2000 uno sportello su 10 era di una BCC. Oggi uno sportello su cinque. E sempre nel 2000 erano 6 su 100 i dipendenti delle BCC, oggi 11 su 100. In oltre 700 comuni le BCC costituiscono l’unica presenza bancaria.
Rilevante è stata la crescita delle nostre quote di mercato. Questo sviluppo è il riconoscimento del nostro ruolo all’interno dei territori. Nel tempo in cui si rischia il dominio degli algoritmi asettici (l’algocrazia), le BCC sono interpreti di una visione dell’economia e di una modalità di fare banca alternativa dove le relazioni sono un patrimonio. Nel tempo in cui dominano le macro-piattaforme “dall’alto”, le BCC sono generatrici di soluzioni e piattaforme cooperative “dal basso” che creano connessioni, valorizzando le intelligenze presenti nelle comunità locali. Perché tutto questo possa essere riconosciuto, occorre agire sul piano culturale e della rappresentanza, contrastando la visione che vorrebbe un unico modello di impresa, possibilmente sempre più accentrato. Ma occorre anche che le caratteristiche identitarie delle BCC non ne descrivano soltanto i “valori”, ma anche i connotati operativi: le scelte e i comportamenti. Anche al nostro interno dobbiamo, quindi, creare le migliori condizioni perché la BCC possa continuare ad essere la banca della sua comunità. In un tempo di “policrisi”, connotato da difficoltà e incertezze, in cui crescono i divari, in cui pesano le dinamiche demografiche (la popolazione invecchia e diminuisce) e si misurano i costi delle numerose ed inderogabili transizioni, soprattutto sui sistemi produttivi, si avverte il bisogno di nuovo slancio. Che non può derivare da un mero esercizio di volontà. Non è (soltanto) un tema dei singoli.
È, piuttosto, un tema di comunità, di tessuto, di cooperazione. In questo disegno “comunitario” le banche mutualistiche possono avere un molteplice ruolo. Per Leone Wollemborg la funzione della Cassa Rurale era quella di “pareggiare nel credito ai grandi gl’imprenditori più minuti; stimolare le energie morali assopite, ridestando negli animi avviliti la speranza, richiamando forze latenti alla vita”. Pareggiare, stimolare e ridestare tre verbi che sono ancora oggi di forte ispirazione per guidare la costruzione del futuro».
Al 31 dicembre 2023 il totale attivo della Banca si è attestato a 395 milioni e 71.000 euro.
La Banca opera in cinque comuni con sette sportelli.
Nel comune di Ripatransone opera come unico intermediario bancario.
Il numero di soci della Banca raggiunge a dicembre 2023 quota 2.440, in crescita su base d’anno del 0,41%. L’organico della Banca si attesta a 61 dipendenti (59,7 FTE16), in crescita su base d’anno (+4,83%).
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