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Impianto biometano, “fuoco incrociato” delle opposizioni: interrogazioni al vetriolo alle giunte Calcinaro e Pignotti

SAN MARCO ALLE PALUDI - Dopo la pubblicazione dell'articolo su Cronache Fermane, sono scattate le interrogazioni delle opposizioni con i consiglieri Sandro Vallasciani, Renzo Interlenghi, Paolo Nicolai, Pierluigi Malvatani e Andrea Morroni a Fermo, e del gruppo Pd-Noi Insieme a Sant'Elpidio a Mare

La foto allegata dai consiglieri Sandro Vallasciani, Renzo Interlenghi, Paolo Nicolai, Pierluigi Malvatani e Andrea Morroni

Ipotesi centrale a biomasse a San Marco alle Paludi. Le opposizioni di Fermo e Sant’Elpidio a Mare insorgono e scattano le interrogazioni alle amministrazioni Calcinaro e Pignotti. Partiamo dal capoluogo, anche per ragioni di geolocalizzazione dell’impianto.

E qui ad incalzare il sindaco Calcinaro e l’assessore all’ambiente sono i consiglieri Sandro Vallasciani, Renzo Interlenghi, Paolo Nicolai, Pierluigi Malvatani e Andrea Morroni: «Vogliamo sapere se è stata autorizzata, e con quale procedura, la realizzazione dell’impianto di biometano in  località Paludi. Vogliamo anche sapere se l’Amministrazione – si legge nell’interrogazione – è pienamente consapevole (…delle conseguenze…) ambientali che tale impianto potrà provocare alla contrada Paludi ed ai suoi abitanti più prossimi allo  stabilimento. Intende predisporre una serie di controlli sul rispetto dei parametri ambientali dell’area  interessata successivamente alla costruzione dell’impianto, qualora non si disponga di poteri  di diniego all’autorizzazione? Non intende acquisire, prima dell’avvio dei lavori, maggiori approfondimenti di carattere  ambientale per evitare in seguito danni irreparabili all’ambiente interessato?».

L’interrogazione della minoranza è scattata proprio a seguito di un articolo pubblicato su Cronache Fermane, questa mattina, e che riporta «una segnalazione di un comitato di  cittadini della zona San Marco Paludi che paventa la realizzazione di impianto di produzione di  biometano in detta località. Detto impianto si estenderebbe su di una superficie di circa due ettari, sarà costituito da  un fabbricato di compostaggio di circa 3.000 mq, una vasca aperta del diametro di 26 mt, 3 silos  digestori del diametro di 20 mt. H 6 mt ed altri apparati connessi. L’alimentazione dell’impianto avverrà per trattamento di 5.400 tonnellate di pollina e di altre  2750 tonnellate di foraggi ed altre colture e per approvvigionare l’impianto si generà un traffico consistente di mezzi pesanti sulla viabilità  della zona. Come segnalato dai cittadini di San Marco alle Paludi e dei residenti in contrada Luce Cretarola del  prospiciente comune di Sant’Elpidio a Mare, la possibilità che si realizzi l’impianto crea grandi  preoccupazioni in merito a probabili danni ambientali che esso produrrebbe nella zona. Il processo di digestione anaerobica delle materie, può comportare il rilascio di  odori sgradevoli e inquinanti ambientali nell’area circostante, l’incremento delle emissione di co2  per traffico intenso di mezzi pesanti, proliferazioni di insetti e probabile inquinamento ai terreni per  l’uso di compost derivante dagli scarti di produzione».

Luce Cretarola, Sant’Elpidio a Mare, si diceva. Ed ecco mobilitarsi anche il gruppo consiliare Pd-Noi Insieme con un’interrogazione diretta al sindaco Alessio Pignotti: «Chiediamo se il sindaco era al corrente della realizzazione dell’impianto in oggetto, se il comune di Sant’Elpidio a Mare è stato coinvolto nelle procedure di autorizzazione dello stesso in quanto avente un nucleo abitato consistente a pochi chilometri in linea d’aria dallo stesso, e quali atti, nel caso, sono stati prodotti, e se fino ad oggi non è stato coinvolto quali iniziative intende prendere a tutela dei suoi cittadini». «Sconcerta che questa amministrazione – aggiungono dal Pd – caschi sempre dal pero sui temi importanti, dalla sanità, alla grande viabilità ed ora sulle tematiche ambientali».

«No a una centrale biometano a San Marco alle Paludi, il Comune intervenga»


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