«Si paventa all’orizzonte una nuova regola per quanto riguarda il Superbonus 110. L’ennesima: non riusciamo a stare al passo con questi continui e repentini cambi di rotta – è l’appello di Confartigianato Macerata-Ascoli-Fermo -. Notizia di ieri è infatti un annuncio del ministro Giancarlo Giorgetti, che ha anticipato l’intenzione di spalmare in 10 anni le detrazioni relative ai lavori eseguiti con il Superbonus. Se si passerà dalle parole ai fatti avremo ulteriori difficoltà nella gestione dei crediti, con una situazione che andrà a gravare un settore che ha già le sue difficoltà. Un’applicazione retroattiva, infatti, porterebbe ad una svalutazione dei crediti di imposta maturati negli anni scorsi stimata del -15%. Il risultato sarà un incremento dei costi finanziari delle banche a carico delle imprese, quindi (è inevitabile) dei committenti».
«Se ci deve essere dilazione, questa allora sarebbe dovuta partire già da prima, rendendola opzionabile già in occasione dei precedenti interventi normativi. I privati avrebbero infatti potuto scegliere anche la “normale” strada della detrazione invece che opzionare soluzioni come la cessione dei crediti (che poi si è rilevato percorso tortuoso e pieno di insidie). Insomma, spalmare ora ha poco senso e temiamo un nuovo blocco delle cessioni da parte del sistema bancario, visto che gli istituti potrebbero rivedere le condizioni e i contratti relativi ai plafond concessi. L’annuncio apre inoltre molti quesiti, soprattutto per i cantieri presenti nel cratere, dove gran parte del lavoro è ancora da svolgersi. Per l’area sisma verrà introdotta la stessa logica oppure ci sarà una deroga diversa?».
«Siamo preoccupati e attendiamo chiarimenti – concludono dall’associazione di categoria -. Speriamo che il Governo comprenda che in questo modo verranno penalizzati cittadini e imprese: è più opportuno mantenere le regole attuali piuttosto che gettare tutti nel caos con modifiche retroattive. Infatti, sarebbe almeno corretto prevedere una deroga all’obbligo di spalmare i crediti, oltre che per i crediti già acquisiti e maturati, anche per i cantieri avviati o contrattualizzati alla data del 29 marzo 2024; oppure, cosa da noi giudicata più idonea, rendere semplicemente opzionale per tutti questa dilazione, seguendo la proposta emendativa lanciata dai partiti».
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