Il Governo intervenga a tutela delle imprese. A chiederlo la CNA di Fermo, per voce del Direttore Generale Andrea Caranfa e del Presidente del Direttivo di Porto San Giorgio Alessandro Quinzi, imprenditore del settore balneare: «Riteniamo fondamentale che il Governo intervenga con una norma legislativa per tutelare le imprese balneari attualmente operanti e chiudere una vertenza che da oltre un decennio tiene sulle spine un comparto strategico per il turismo». I vertici CNA ricordano come gli stabilimenti abbiano, negli ultimi anni, effettuato ingenti investimenti, oltre a quelli ordinari, per apportare innovazione tecnologica, sostenibilità, accessibilità, riqualificazione e digitalizzazione, aderendo anche ai bandi nazionali post pandemia: «Si tratta di investimenti di cui ad oggi non conosciamo tempi e modi di ammortizzamento – afferma Caranfa – dal momento che, in assenza di una riforma normativa, il futuro delle attuali aziende sembra essere destinato alla totale incertezza».
A sette mesi dalla conclusione del lavoro di mappatura a cura del tavolo tecnico sulle concessioni istituito a Palazzo Chigi «il criterio sulla scarsità non si è ancora tradotto in un provvedimento legislativo contenuto nell’ambito di una più ampia riforma del settore – fa notare Alessandro Quinzi – un criterio sulla scarsità e una riforma di settore su cui ricercare l’accordo con la Commissione europea, per fornire certezze alle imprese attualmente operanti e linee guida ai comuni costieri. Attenzione perché, in assenza di tutto questo, le amministrazioni sono costrette a ritenere non più in vigore le concessioni esistenti indicendo, senza più possibilità di rinvii, le gare pubbliche».
CNA Fermo ritiene che non si possa ulteriormente attendere l’approvazione di una norma, condivisa con le associazioni delle imprese, che dia certezze a un comparto irrinunciabile per la nostra economia: «E’ necessario riunire le associazioni di settore – chiosano Caranfa e Quinzi – per condividere e intervenire con un provvedimento ad hoc».
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