di Alessandro Luzi
L’indagato Silvano Asuni ha dato la sua versione dei fatti davanti ai magistrati. Questa mattina infatti si è svolta l’udienza di convalida della misura cautelare già in essere. Asuni, accusato di omicidio, tentato omicidio e omissione di soccorso, è agli arresti domiciliari a seguito della tragedia avvenuta nella notte tra venerdì e sabato a Pedaso, dove il suo amico e coetaneo Giampiero Larivera ha perso la vita. In un primo momento, dopo le testimonianze raccolte durante il Sit (Sommarie informazioni testimoniali), sembrava che il 55enne fosse stato investito dal suo amico. Le cause del decesso verranno stabilite domani dall’autopsia sul corpo di Larivera. Gli esami sono affidati al medico legale Alessia Romanelli e al tossicologo Rino Froldi. Solo a seguito dell’indagine autoptica si avrà l’ufficialità sui motivi della morte del 55enne. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, dall’investimento, all’aggressione, a una caduta. Queste sono al momento le ipotesi più accreditate.
Asuni è stato sentito dal magistrato Teresina Pepe ed è stato disponibile a dare una propria versione dei fatti. Ciò comporterà inevitabilmente un ampliamento delle indagini. Probabilmente verranno coinvolti anche i ragazzi con cui si è acceso il diverbio venerdì sera al bar Settimo Cielo. L’indagato ha dichiarato di essere stato aggredito dalla comitiva di ventenni e per sfuggire ad un eventuale linciaggio, si sarebbe dato alla fuga insieme ai suoi amici. Secondo la sua versione, l’uomo non si sarebbe accorto di aver investito nessuno. Una ricostruzione opposta invece è stata data dai soggetti sentiti durante il Sit, secondo cui Larivera sarebbe stato investito proprio da Asuni. Al momento le immagini delle telecamere non chiariscono l’esatta dinamica dell’accaduto in quanto si vede soltanto una macchina che fugge e alcuni individui che tentano di evitarla. Ad oggi non c’è un video che ha ripreso l’eventuale investimento.
Intanto il pm Alessandro Pazzaglia ha chiesto un aggravamento della misura cautelare, ritenendola non più sufficiente. Durante l’udienza ha insistito per la detenzione in carcere. Il gip ha respinto la richiesta, dunque Asuni rimarrà agli arresti domiciliari. Ad assistere l’indagato è l’avvocato Isabella Capriglia: «Le cause del decesso di Larivera sono da accertare – ha affermato -. Le dichiarazioni rese al Sit mostrano delle contraddittorietà. Ciò dovrebbe suggerire alla Procura di ampliare le indagini e non fermarsi ai soggetti sentiti in quanto, stando alla ricostruzione del mio assistito durante l’interrogatorio, potrebbero essere coinvolti nell’aggressione da lui subita».
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