Recentemente Aiden Pleterski, un giovane canadese autoproclamatosi “Crypto King”, è stato arrestato con l’accusa di aver frodato investitori per un totale di 40 milioni di dollari canadesi, circa 30 milioni di dollari statunitensi, attraverso un presunto schema Ponzi, legato agli investimenti in criptovalute e nel mercato dei cambi. Ma cosa è lo “Schema Ponzi”? Grazie a “Occhio alle truffe”, un format di edutainment (education and entertainment, cioè educazione e intrattenimento) ideato dalla Consob e promosso da Banca Macerata in collaborazione con FEduF, gli studenti delle scuole secondarie di II grado delle province di Macerata e Fermo avranno l’opportunità di fare la conoscenza di Charles Ponzi, il cui nome è indissolubilmente associato alla “madre di tutte le frodi finanziarie”.
All’inizio del Novecento caddero nella sua rete circa 40.000 risparmiatori di Boston, attratti dalla prospettiva di rendimenti altissimi, ma del tutto irrealistici e, dopo un breve momento di gloria e di ricchezza effimera, Ponzi cadde sotto le macerie della sua stessa truffa perché non fu più in grado di mantenere le promesse di rendimento costruite sull’inganno. Per lui si aprirono le porte della prigione, sebbene come dimostra la cronaca attuale, a distanza di un secolo lo “schema Ponzi” sia ancora oggi di grande attualità, poiché la maggior parte delle truffe finanziarie, via web o via telefono, si basa, infatti, su quello stesso modello.
«Siamo molto orgogliosi di poter offrire agli studenti delle province di Macerata e Fermo la possibilità di partecipare a questo evento – afferma Toni Guardiani, Direttore Generale di Banca Macerata – che rappresenta la degna conclusione di un percorso educativo che, con grande sforzo, Banca Macerata sta portando avanti da tanti anni, con la continua collaborazione delle principali istituzioni che operano nell’ambito dell’Educazione Finanziaria».
Al centro dell’incontro il monologo teatrale dell’attore e regista Massimo Giordano che interpreta Charles Ponzi. «L’allargamento della platea di potenziali utenti dei servizi finanziari impone, ancor prima dell’educazione al Tech, un’educazione al Fin – dichiara Giovanna Boggio Robutti, DG della FEduF – perché oggi ci troviamo di fronte ad una vera e propria democratizzazione dei servizi finanziari, che non può prescindere da altri due concetti fondamentali: conoscenza e consapevolezza». Sebbene la tecnologia porti a utilizzare strumenti differenti da quelli usati dal truffatore italiano nel 1920, lo “schema Ponzi” è ancor oggi molto attuale e ricorre, come paradigma delle truffe finanziarie, in quasi tutte le trappole – che siano sul web o via telefono – tese a carpire la fiducia dei risparmiatori e svuotare i loro portafogli.
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