«Sul tema della sicurezza abbiamo espresso i nostri pensieri solo pochi giorni fa, ed oggi, ci troviamo a confermare quanto già dichiarato. L’episodio gravissimo avvenuto stamattina, va fortemente condannato, ma è soltanto l’ennesima riprova di quello che da settimane stiamo dicendo. Ovvero che a fronte di quello che l’amministrazione ha sventolato in campagna elettorale, ad oggi la situazione non risulta migliorata». A parlare è il circolo del Partito democratico di Porto Sant’Elpidio, nella figura del segretario cittadino Carlo Cognigni che ritorna sulla questione sicurezza a Porto Sant’Elpidio dopo i fatti di sangue di questa notte. «Stiamo assistendo anche a gruppi di cittadini che, esasperati dal problema sicurezza, si vanno organizzando in forma autonoma per cercare, tra virgolette, di ovviare a questa problematica e di certo non è qualcosa di positivo. Questo perché mette a rischio innanzitutto l’incolumità degli stessi cittadini. Le soluzioni da noi proposte sono quelle di cercare d’implementare un servizio e un incremento di unità di forze dell’ordine, ma questa è una proposta che va fatta dai livelli più alti rispetto a quelli dell’amministrazione comunale. Siamo ben consapevoli che ad oggi sindaci e amministratori locali non hanno i mezzi per fronteggiare tali realtà, anche se rimane il fatto che un anno fa la campagna elettorale ed il programma della coalizione poi vincitrice avevano incentrato tutto sulla sicurezza. Ad oggi però è un dato di fatto che al mese di maggio le problematiche legate alla sicurezza siano all’ordine del giorno e la situazione sia sfuggita di mano. Quindi non possiamo assolutamente accettare che da parte della maggioranza, ad oggi, ci sia un continuo scaricabarile sulle passate amministrazioni».
Visione che in parte viene condivisa anche delle altre forze d’opposizione. «Hanno fatto passare il messaggio che fosse tutto sotto controllo, ma la verità dei fatti è che non c’è assolutamente nulla sotto controllo». Tuona il capogruppo del Laboratorio Civico, Pierpaolo Lattanzi a seguito dell’episodio di sangue consumatosi in piazza Garibaldi alle prime luci dell’alba di oggi. «Quando lo scorso 30 novembre in consiglio comunale ho presentato un’interrogazione sulla sicurezza, questa maggioranza tra giunta e consiglieri mi ha fatto passare per matto. Mi hanno detto che avevo una visione distorta della realtà. Oggi però paghiamo le conseguenze di una serie di scelte sbagliate. Partendo dall’assessore Enzo Farina, persona rispettabilissima e bravissima, ma collocata in contesto non adeguato. Oggi siamo dinanzi ad un fatto che era evidente a tanti che fosse preannunciabile, tranne che a questa maggioranza la quale tende, sembra, a sminuire il tutto».
Un attacco frontale e che parla anche di quali responsabilità avrebbe nel concreto il sindaco Ciarpella e la sua giunta. «Spesso sento dire o leggo che mancano pene certe, che la colpa sta nella politica nazionale, ma forse non sono ben chiare determinate questioni. La prima è che le leggi ci sono, vanno semplicemente applicate. Il secondo punto è che un’amministrazione che ha fondato e raccolto consensi nella propria campagna elettorale, mettendo decoro e sicurezza al centro del proprio programma, non può lavarsi le mani e ributtare la palla della responsabilità sempre in un altro campo. Il controllo sulla ricettività sommersa, che forse dà ospitalità agli stessi che poi vivono di spaccio facendoli dormire a pochi passi dalla loro “piazza” lavorativa, talvolta a pochi metri da un giro di prostituzione che si sposta dalle strade alle case. Tutti fattori in cui un’amministrazione poteva intervenire, andando a regolamentare alcuni aspetti. La perdita di controllo di un territorio intero, le infiltrazioni nocive per la convivenza civile, la criminalità diffusa e – spiega Lattanzi che poi interviene anche sul discorso della realizzazione della nuova moschea – tutto il degrado che essa porta con sé non accadono e si radicano dalla sera alla mattina, ma a piccoli passi e attraverso piccoli, insignificanti gesti».
Più morbido è Bruno Maccarrone, consigliere di Forza Italia: «Quello che è successo è un fatto gravissimo che preoccupa tutta la comunità e noi ne stiamo parlando anche nella consulta della sicurezza. Lo stiamo facendo insieme al sindaco e alle persone che hanno esperienza nel campo proprio della sicurezza. Il tutto al fine di trovare un rimedio. Il vero risultato, nonostante il grande sforzo dei corpi di polizia, è quello di riuscire ad ottenere una legge ad hoc ed espulsioni vere, concrete oltre alla certezza della pena per chi commette questi reati».
Sul fatto di sangue interviene anche il consigliere comunale Pd di Fermo, Paolo Nicolai: «Nel Fermano c’è un aumento di atti criminali percepiti e probabilmente reali che sta mettendo sotto tensione la tenuta sociale e la qualità della vita del nostro territorio, condivido quanto ribadito dal consigliere regionale Fabrizio Cesetti: “Va dato immediatamente corso alle richieste del consiglio regionale, a partire dal potenziamento degli organici delle forze dell’ordine”.
Queste ultime vanno messe nelle condizioni di poter tutelare al meglio l’ordine pubblico nell’intera nostra provincia. Una cosa è certa, questa giunta di destra si era contraddistinta nel messaggio politico elettorale sui temi legati alla sicurezza, oltre che alla sanità. Con loro al governo della Regione ci troviamo nel peggiore dei momenti possibili e non vedo da Roma sostegni in tal senso. Hanno fallito».
Maikol Di Stefano
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