«In merito alla centrale di biometano, il Partito Democratico è totalmente contrario alla sua ubicazione nel quartiere di San Marco alle Paludi e farà tutto ciò che è necessario nelle sedi opportune per bloccarne la realizzazione». Così si apre la nota del segretario provinciale del Partito Democratico, Luca Piermartiri, e del segretario del circolo Pd di Fermo, Alessandro Iagatti, in merito al progetto dell’impianto a biometano.
«L’ installazione dell’impianto comporterà la cementificazione di una superficie enorme in prossimità del fiume Tenna e coinvolgerà, non solo Fermo, ma anche i comuni di Porto S. Elpidio, Monte Urano e Sant’Elpidio a Mare – continuano Piermartiri e Iagatti – Un’opera che verrà realizzata da un privato e che non presenta alcun interesse pubblico, in un crocevia di pregevole caratura naturistica e turistica ma fin troppo vicino al fiume e a dense zone residenziali. Inoltre, la mancanza di allevamenti limitrofi in zona a servizio dell’impianto rende quest’opera aliena al territorio e priva di ogni interesse pubblico, anzi, la sua ubicazione avrà ripercussioni negative, sia per il turismo costiero, sia per il valore degli immobili dei residenti. Come partito siamo sempre stati vicini al quartiere di San Marco alle Paludi e ai suoi abitanti, tutelando sempre il bene comune e la qualità della vita. Abbiamo impedito la speculazione derivante dalla costruzione del motodromo e finanziato opere importanti come l’ampliamento della Lungotenna, la bretella di collegamento con il casello autostradale e la realizzazione della nuova rotatoria».
Poi l’affondo verso il primo cittadino di Fermo: «Ma ciò che sconcerta maggiormente di questa situazione è l’incapacità del Sindaco Calcinaro di assumersi le sue responsabilità e dare precise spiegazioni. Spiegazioni che non sono arrivate nemmeno durante l’assemblea del Comitato, alla quale abbiamo partecipato.
Addirittura, sembra che il progetto sia stato cambiato in corso d’opera e il tutto è avvenuto senza la convocazione di una Conferenza dei Servizi, ne del minimo coinvolgimento dei comuni limitrofi. Come è possibile? Un progetto ad iniziativa privata presentato nel marzo 2023 con una semplice SCIA, senza che siano avvenuti dinieghi o integrazioni da parte del Comune di Fermo durante i 30 giorni previsti per le osservazioni. Un’approvazione per silenzio-assenso inspiegabile, che lascia basiti, dato l’impatto sociale e ambientale di un sito del genere. E questo, per Calcinaro, solleva gravi questioni politiche sia se sapeva e non ha agito e sia se non fosse stato realmente informato di un’opera di questo tipo dagli uffici competenti, nonostante abbia anche la delega all’urbanistica quale vice presidente della Provincia. Un Sindaco non può permettersi di non essere a conoscenza di un progetto del genere e la responsabilità sarà solo la sua, e ne dovrà rispondere alla cittadinanza, soprattutto se non riuscirà a bloccare l’opera. Assenza di peso politico difronte alle macro questioni non nuova, esattamente come per la sanità e il mancato acquisto dell’area di Santa Lucia. Forse troppo impegnato con i comizi elettorali a Monte Urano, a sostegno dei suoi alleati della destra, per potersi preoccupare di cosa accade nella sua città. Lui e la sua maggioranza ci sembrano alquanto distratti».
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