di Alessandro Luzi
AGGIORNAMENTO DELLE 9.30 – Il funerale di Jeddi Osama si terrà domani alle 12 presso la Moschea di Ancona. Ieri pomeriggio è stata effettuata l’autopsia sul corpo e i risultati dell’esame si avranno tra 60 o 90 giorni. Saranno fondamentali per stabilire le cause del decesso.
Il 34enne marocchino si è appellato alla legittima difesa. Questa mattina infatti l’uomo ha dato la sua versione dei fatti davanti al pm del Tribunale di Fermo, Eugenia Sinigallia, coadiuvata dal personale della questura. Nel precedente interrogatorio davanti al gip si era avvalso della facoltà di non rispondere. Invece oggi ha raccontato che quella mattina di giovedì scorso, 30 maggio, sarebbe stato aggredito dagli altri ragazzi. Ha anche aggiunto di essere terribilmente addolorato per aver spezzato la vita al 23enne Jeddi Osama ma ha ribadito di essere stato costretto a difendersi. Il 34enne ha sottolineato che non era sua intenzione assalire gli altri. L’uomo, incensurato, è in arresto e dovrà rispondere di rissa aggravata e lesioni aggravate (probabilmente anche di omicidio). E’ difeso dal legale Savino Piattoni.
A dare una versione dei fatti davanti al pm è stato anche il 22enne egiziano. Questa mattina ha affermato che a sferrare le coltellate fatali a Osama sarebbe stato proprio il 34enne. Durante la colluttazione, anche lui sarebbe stato colpito sul viso con un fendente mentre tentava di togliere il coltello dalla mano dell’uomo che intanto si sarebbe scagliato contro il minorenne. Anche il giovane è in arresto e dovrà rispondere di rissa aggravata. Il minorenne, invece, è ricoverato all’ospedale di Civitanova Marche con una prognosi di 30 giorni ed è stato denunciato a seguito della rissa di giovedì scorso. Entrambi sono assistiti dall’avvocato Giuliano Giordani. Intanto questo pomeriggio è prevista l’autopsia sul corpo di Jeddi Osama per stabilire le cause del decesso. Sarà fondamentale ai fini delle indagini. L’esame è affidato al medico legale Alessia Romanelli. Prima dell’autopsia i familiari, assistiti dall’avvocato Michela Romagnoli, sono chiamati per la ricognizione della salma. Sono ancora in corso le indagini della Squadra Mobile della questura di Fermo per risalire ai motivi della lite. Nei giorni scorsi sono state esaminate le immagini della videosorveglianza. Il kebab in cui si sono consumati i fatti rimarrà chiuso per 15 giorni, a seguito del provvedimento del questore Luigi Di Clemente.
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